Caserta. Camillo Belforte, figlio del boss dell'omonimo clan, Salvatore, e ritenuto dagli investigatori l'attuale reggente del gruppo camorristico, è stato arrestato dai Carabinieri in un'operazione scattata all'alba nel Casertano.
Insieme a lui sono state arrestate altre tre persone tutte accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione e vendita di armi e materiale esplosivo. Nell'ambito delle indagini è stato anche trovato e sequestrato un arsenale del clan composto da 10 pistole, una pistola mitragliatrice e anche una bomba a mano del cosiddetto modello «ananas».
L'indagine è la stessa che, nei mesi scorsi, ha portato alle notifiche di provvedimenti cautelari nei confronti di un consigliere regionale campano, di alcuni dirigenti dell'ASL di Caserta e di persone ritenute prestanome del gruppo camorristico di Marcianise. Tra le ordinanze eseguite in quel contesto figura anche il sequestro di beni mobili e immobili per circa 30 milioni di euro.
Le indagini che hanno portato all'arresto di Camillo Belforte, per la prima volta colpito da una misura cautelare in carcere per il reato di associazione per delinquere di stampo camorristico, sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta con controlli, pedinamenti e attività tecniche di vario tipo, insieme all'acquisizione di riscontri ad alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia in passato affiliati allo stesso clan Belforte. Nell'inchiesta sono stati ricostruiti i ruoli svolti, all'interno del gruppo camorristico, dalle quattro persone arrestate stamani.
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