Imponeva tangenti per il monopolio della distribuzione del gas. Lo scorso anno arrestato per aver gettato fuori strada l'auto su cui viaggiava un concorrente con la compagna incinta
di Claudio Coluzzi
BAIA E LATINA - Un pregiudicato di 45 anni, Giuseppe Cantile di Frignano ma residente da anni nell'Alto Casertano, è stato ucciso questa mattina a colpi di arma da fuoco in un rione popolare. L'uomo era alla guida della propria auto, una Fiat Bravo, quando si sarebbe avvicinata almeno una persona che avrebbe fatto fuoco con diversi colpi di pistola. I proiettili non gli hanno lasciato scampo. Due lo hanno raggiunto alla testa. Cantile è ritenuto affiliato all'organizzazione dei Casalesi e vicino al clan Papa. Sul movente dell'agguato di stampo camorristico indagano i carabinieri di Capua. La sparatoria sarebbe avvenuta intorno alle 8,30 di questa mattina. A dare l'allarme alcuni passanti che hanno fatto l'orrenda scoperta in via Caduti di Guerra, nei pressi delle palazzine popolari.Giuseppe Cantile era stato arrestato il 30 gennaio del 2013 dai carabinieri per il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso insieme ad altre quattro persone. Secondo il pm della Dda di
Napoli Antonello Ardituro che coordinò le indagini, Cantile avrebbe imposto per conto del clan
Papa, referente degli Schiavone in alcuni comuni dell'Alto Casertano, tra cui Capua, Sparanise e
Pietramelara, il monopolio della vendita di bombole di gas di un'azienda amica.
L'inchiesta accertò come Cantile non si fermasse di fronte a nulla pur di imporre l'interesse del
clan, arrivando finanche a buttare fuori strada in una scarpata l'auto su cui viaggiava la compagna
dell'imprenditore concorrente che in quel momento era incinta, o a costringere uno dei dipendenti a
licenziarsi pochi giorni dopo l'assunzione.
Proprio l'imprenditore escluso dal mercato delle bombole raccontò come Cantile lo avesse
malmenato con un'asta di metallo, finendo all'ospedale con il polso rotto e altri contusioni al volto e al corpo guaribili in 30 giorni.
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