Si tratta di Antonio Fabrizio, titolare della Rts consulting srl. Sotto sequestro un'azienda, quote societarie, beni immobili e disponibilità bancarie
PALERMO. La Guardia di finanza di Palermo ha sequestrato un'azienda, quote societarie, beni immobili e disponibilità bancarie del valore di circa 24 milioni di euro, nella disponibilità di un imprenditore palermitano di 45 anni, Antonio Fabrizio, titolare della Rts consulting srl, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell'Unione europea, malversazione, falso e fittizio aumento di capitale sociale. Le indagini hanno riguardato ingenti contributi pubblici, di provenienza sia nazionale, sia comunitaria, ammontanti nel complesso a 5 milioni, di cui 1 già erogato, nel quadro del "Bando industria 2015 - settore innovazione industriale - efficienza energetica", destinati alla realizzazione e messa in opera di un impianto per la produzione di biocombustibili utilizzando gli scarti della lavorazione del legno e i rifiuti organici provenienti dal comparto industriale e agroalimentare. Dagli accertamenti delle Fiamme gialle è emerso che Fabrizio, avvalendosi di documentazione ideologicamente falsa, aveva certificato il possesso di competenze tecnico-scientifiche in realtà inesistenti e dei requisiti economici e finanziari prescritti per l'ammissibilità a finanziamento della domanda di contributo. E aveva inviato falsi curricula del personale che
avrebbe assunto, all'insaputa degli interessati. Le indagini bancarie svolte dalla Gdf hanno poi evidenziato altri falsi: il rappresentante della società non aveva apportato capitali propri, ma aveva posto in essere artificiose operazioni sul conto corrente personale e su quello della società al solo fine di procurarsi la documentazione bancaria per attestare un apporto di capitale proprio, in realtà mai avvenuto. L'anticipazione di un milione di euro per il progetto era stato in parte dirottato su conti correnti personali di Fabrizio. La Procura di Palermo ha sequestrato in via d'urgenza i beni e le disponibilità finanziarie dell'indagato per un valore corrispondente al finanziamento indebitamente percepito, l'intero complesso aziendale, del valore di oltre 22 milioni di euro e le relative quote societarie per oltre 200 mila euro. Il Gip ha convalidato il decreto di sequestro preventivo.
avrebbe assunto, all'insaputa degli interessati. Le indagini bancarie svolte dalla Gdf hanno poi evidenziato altri falsi: il rappresentante della società non aveva apportato capitali propri, ma aveva posto in essere artificiose operazioni sul conto corrente personale e su quello della società al solo fine di procurarsi la documentazione bancaria per attestare un apporto di capitale proprio, in realtà mai avvenuto. L'anticipazione di un milione di euro per il progetto era stato in parte dirottato su conti correnti personali di Fabrizio. La Procura di Palermo ha sequestrato in via d'urgenza i beni e le disponibilità finanziarie dell'indagato per un valore corrispondente al finanziamento indebitamente percepito, l'intero complesso aziendale, del valore di oltre 22 milioni di euro e le relative quote societarie per oltre 200 mila euro. Il Gip ha convalidato il decreto di sequestro preventivo.
Nessun commento:
Posta un commento