mercoledì 10 luglio 2013

Boss del Vibonese condannato per violenza sessuale

Su badanti arruolate con l'inganno e fatte prostituire

 
Rosario Fiarè capo dell’omonimo clan di San Gregorio d’Ippona era finito alla sbarra insieme ad un altro uomo del paese con l'accusa di aver abusato di ragazze italiane, bulgare e magrebine che un terzo uomo coinvolgeva con un raggiro in un traffico di prostituzione

VIBO VALENTIA - Una figura di primo piano della 'ndrangheta vibonese e il suo autista condannati, ma per violenza sessuale. Il Tribunale di Lamezia Terme ha condannato i vibonesi Rosario Fiarè, 64 anni, boss dell’omonimo clan di San Gregorio d’Ippona, centro confinante con Vibo Valentia, e Francesco Pannace, 25 anni, anche lui di San Gregorio d’Ippona, per violenza sessuale di gruppo, violenza privata ed induzione alla prostituzione. In particolare, Rosario Fiarè è stato condannato a 10 anni di reclusione, mentre 12 anni sono stati inflitti a Francesco Pannace. La competenza del Tribunale lametino si era radicata per via del coinvolgimento nell’operazione "Bocca di rosa", portata a termine nel giugno 2011, di Saverio Ferrise, 70 anni, di Lamezia Terme, che ha poi scelto il rito abbreviato venendo condannato in Appello nel giugno scorso a 4 anni. 
Secondo l’accusa, Ferrise avrebbe procurato, dietro compenso in denaro, giovani donne italiane, bulgare e magrebine, a Fiarè e Pannace, attirandole con la prospettiva di un lavoro nel Vibonese quali badanti. Una volta giunte a San Gregorio, Fiarè e Pannace avrebbero però chiesto alle ragazze rapporti sessuali. Una delle donne, dopo aver subito violenza sessuale, ha quindi denunciato tutto ai carabinieri facendo scattare gli arresti.
Rosario Fiarè era stato già condannato dalla Cassazione il 16 gennaio scorso alla pena definitiva di 6 anni e 6 mesi per associazione mafiosa, mentre Francesco Pannace l'11 dicembre scorso è stato condannato all’ergastolo dal gip di Vibo quale esecutore materiale dell’omicidio del boss di San Giovanni di Mileto, Giuseppe Prostamo, ucciso il 4 giugno 2011 a San Costantino Calabro, nel Vibonese.

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