Arrestato il vero obiettivo dei killer «Sicc 'e penniello» bacia i familiari
Omicidio di Lino Romano. In manette la vittima designata dell'agguato in cui perse la vita il giovane napoletano
NAPOLI - Il pregiudicato Domenico Gargiulo, 23 anni, vittima designata dell'agguato nel quale fu ucciso per errore nel novembre 2012 il giovane Lino Romano (nella foto), è stato arrestato dalla polizia nel pomeriggio a Secondigliano, periferia nord di Napoli.
Gargiulo, che è legato al clan Marino, è stato sorpreso dagli agenti del commissariato Scampia in un appartamento del rione «Case Celesti» mentre confezionava dosi di hashish. Gli agenti hanno sequestrato nell' abitazione circa mezzo chilo di droga. Insieme a Gargiulo sono stati arrestati Mariano Isaia, 38 anni, e Lorenzo Celentano, 18. I tre avevano al polso orologi «Rolex» di grande valore ed indossavano t-shirt con l' immagine di donne famose, un dettaglio che segnalerebbe l' appartenenza a clan camorristici.
Domenico Gargiulo, era nel mirino dei sicari del gruppo rivale Abbinante-Abete, responsabili dell' agguato nel quale il 29 novembre 2012 fu ucciso l'innocente Lino Romano. L' appartamento nel quale i tre sono stati arrestati era utilizzato, fino all' estate scorsa dal pregiudicato Gianluca Giuliano, divenuto collaboratore di giustizia dopo l'omicidio del boss Gaetano Marino, avvenuto a Terracina (Latina) il 23 agosto scorso.
L'obiettivo dei killer. Rolex da 10 mila euro al polso, t-shirt con il volto di un'attrice famosa - un segno di appartenenza ai clan - baci lanciati ai parenti che lo attendevano. Così Domenico Gargiulo, 23 anni, ha lasciato gli uffici della Questura di Napoli per il carcere. Il giovane, soprannominato «Sicc 'e penniello» (magro come un pennello) non assomiglia in nulla a Lino Romano, la vittima innocente dell'agguato del 15 ottobre 2012 (e non del 29 novembre, come in un primo tempo comunicato), che fu scambiata per lui dai killer del gruppo rivale Abbinante-Abete, una delle componenti degli «scissionisti». Gargiulo sarebbe sfuggito nei giorni successivi ad un secondo agguato, guadagnandosi così la fama di «protetto dal destino» negli ambienti camorristici. La polizia lo ha sorpreso nel pomeriggio in un'abitazione al Rione Case Celesti di Secondigliano, periferia Nord di Napoli, mentre confezionava dosi di hashish con altri due complici, anch' essi arrestati.
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