La compagna del giudice ucciso dalla mafia era malata. "Un esempio di coraggio e forza", ha affermato il presidente della Regione, Rosario Crocetta
PALERMO. Non smise mai di cercare la verità sull'assassinio di suo marito, Paolo Borsellino. Riservata e lontana dai riflettori pubblici, Agnese Piraino Leto, preferiva parlare ai giovani dando messaggi di speranza e di riscatto da quel cancro della mafia che le tolse il marito, l'amico, il padre dei suoi tre figli: Lucia, Manfredi e Fiammetta. Nella sua ultima apparizione, in occasione dell'inaugurazione a Palermo della nuova sede della Dia, già provata dalla malattia, Agnese pronunciò parole che ancora adesso sembrano pietre: "Questa città deve resuscitare, deve ancora resuscitare". E' morta oggi, nella sua abitazione, a 71 anni. A darne la notizia è stato Salvatore Borsellino, fratello del magistrato. "E' andata a raggiungere Paolo - ha scritto su facebook - Adesso saprà la verità sulla sua morte". In una nota i figli chiedono che "oggi sia un momento di preghiera strettamente privato nel rispetto di una perdita che ha una dimensione prima di tutto familiare".
Sempre a testa alta, in quella sua figura minuta ma fiera e orgogliosa,
Sempre a testa alta, in quella sua figura minuta ma fiera e orgogliosa,
Agnese Borsellino, che sposò Paolo il 23 dicembre 1968, non ha mai perso la fiducia nella giustizia e nella verità, anche quando i depistaggi e i falsi pentiti raccontarono una storia che ora i magistrati di Caltanissetta stanno cercando di riscrivere, pezzo dopo pezzo. Proprio per la malattia che l'affliggeva, non aveva potuto partecipare alle manifestazioni per il ventennale delle stragi. Aveva però mandato un messaggio ai giovani: "Dopo alcuni momenti di sconforto - aveva scritto - ho continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese come mio marito sino all'ultimo ci ha insegnato. Non indietreggiando nemmeno un passo di fronte anche al solo sospetto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato intorno a lui". In occasione delle udienze del processo per la strage di via D'Amelio aveva riferito le preoccupazioni del marito che si erano accentuate dopo la strage Falcone. "Mi disse che c'era un colloquio tra mafia e pezzi infedeli dello Stato", raccontò. E parlò di un Borsellino "sconvolto" mentre le rivelava di avere saputo che l'ex capo del Ros, Antonio Subranni, era "punciuto" (uomo d'onore, ndr). "Paolo mi disse: 'mi uccidera' la mafia ma solo quando altri glielo consentiranno". I verbali dei suoi interrogatori sono stati acquisiti anche al processo al generale dei carabinieri Mario Mori. La malattia le impedì di essere presente in aula a ripetere quelle parole.
L'anno scorso in un'intervista all'ANSA disse: "Io e i miei figli siamo rimasti quelli che eravamo. E io sono orgogliosa che tutti e tre abbiano percorso le loro strade senza trarre alcun beneficio dal nome pesante del padre. Di questo siamo grati a Paolo. Ci ha lasciato una grande lezione civile. Diceva che chiedere un favore vuol dire diventare debitore di chi te lo concede. Era così rigoroso e attento al senso del dovere che alla fine della giornata si chiedeva: ho meritato oggi lo stipendio dello Stato?".
Unanime il cordoglio delle istituzioni. Il Capo dello Stato; Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio alla famiglia Borsellino. Solidarietà anche dal presidente della Camera Laura Boldrini, dal premier Enrico Letta, dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, dal Guardasigilli Annamaria Cancellieri, dal governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, dall'Anm. I funerali si terranno domani alle 9.30 nella chiesa di S. Luisa di Marillac a Palermo, la stessa dove si svolsero le esequie di Paolo Borsellino.
Vedova Borsellino raccontò i segreti del marito
PALERMO. «È morta Agnese. È andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità» sulla sua morte«. Con queste parole Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio del '92, ha dato, attraverso Facebook, la notizia della moglie della cognata Agnese Piraino Leto, 71 anni. E proprio la battaglia per conoscere la verità» sull'eccidio di via D'Amelio, che ha ancora tanti lati oscuri, ha impegnato la vedova del giudice nei suoi ultimi anni di vita. Citata a deporre nell'ultimo processo per la strage, in corso a Caltanissetta, avrebbe dovuto ripetere in aula le confidenze ricevute dal marito poco tempo prima di morire. «Paolo mi accennò che c'era una trattativa tra la mafia e lo Stato. - ha raccontato ai pm la vedova - Dopo la strage di Capaci mi disse che c'era un colloquio tra mafia e pezzi infedeli dello Stato». La donna parlò di un Borsellino «sconvolto» mentre le rivelava di avere saputo che l'ex capo del Ros, Antonio Subranni, era «punciuto» (uomo d'onore, ndr). «Paolo mi disse - ha raccontato la donna - 'mi ucciderà la mafia ma solo quando altri glielo consentiranno». I verbali dei suoi interrogatori sono stati acquisiti anche al processo al generale dei carabinieri Mario Mori. La malattia le impedì« di essere presente in aula a ripetere quelle parole.
Il messaggio di Agnese Borsellino ai giovani: "La città deve resuscitare"
PALERMO. «Questa città deve resuscitare. Deve ancora resuscitare». Sono state le ultime parole pronunciate in pubblico da Agnese Borsellino il 12 ottobre dell'anno scorso in occasione dell'inaugurazione della nuova sede della Dia a Palermo. Una lunga malattia l'aveva tenuta lontana dagli eventi pubblici: non aveva potuto neanche partecipare alle manifestazioni per il ventennale delle stragi. Aveva però mandato un messaggio ai giovani perché raccogliessero la lezione civile del marito. «Dopo alcuni momenti di sconforto - aveva scritto - ho continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese come mio marito sino all'ultimo ci ha insegnato. Non indietreggiando nemmeno un passo di fronte anche al solo sospetto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato intorno a lui». «Io non perdo la speranza - aveva concluso Agnese Borsellino - in una società più giusta e onesta. Sono, anzi, convinta che sarete capaci di rinnovare l'attuale classe dirigente e costruire una nuova Italia».
Agnese Borsellino, il dolore dei figli: "Un momento privato"
In una nota, Lucia, Manfredi e Fiammetta invitano al rispetto di questo momento strettamente familiare. I funerali domattina alle 9.30 nella chiesa di S. Luisa di Marillac, la stessa dove si svolsero le esequie del marito Paolo
PALERMO. "Stamattina se n'é andata la signora Agnese Borsellino. I figli desiderano che oggi sia un momento di preghiera strettamente privato nel rispetto di una perdita che ha una dimensione prima di tutto familiare". E' quanto si legge in una nota diffusa dai figli della vedova di Paolo Borsellino - Lucia, Manfredi e Fiammetta - che invitano al rispetto del loro dolore chiedendo di considerare questo come un momento strettamente privato.
I funerali sono previsti per domattina alle 9.30 nella chiesa di S. Luisa di Marillac, la stessa dove si svolsero le esequie del magistrato ucciso nella strage di via D'Amelio.
"La Fondazione intitolata a Paolo Borsellino e a tutte le vittime della mafia - conclude la nota - ha messo a disposizione la mail info@progettolegalita.it per raccogliere eventuali messaggi di testimonianza di affetto e considerazione per la Signora Agnese che non ha mai smesso di chiedere, insieme ai figli, che sia fatta verità e giustizia".
I funerali sono previsti per domattina alle 9.30 nella chiesa di S. Luisa di Marillac, la stessa dove si svolsero le esequie del magistrato ucciso nella strage di via D'Amelio.
"La Fondazione intitolata a Paolo Borsellino e a tutte le vittime della mafia - conclude la nota - ha messo a disposizione la mail info@progettolegalita.it per raccogliere eventuali messaggi di testimonianza di affetto e considerazione per la Signora Agnese che non ha mai smesso di chiedere, insieme ai figli, che sia fatta verità e giustizia".
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