Si tratta di Juan Ramon Fernandez e Fernando Pimentel. I due erano tra i destinatari del provvedimento di fermo che ieri ha azzerato la cosca mafiosa di Bagheria, in provincia di Palermo. Non si avevano più loro notizie dal 9 aprile scorso
PALERMO. Le sue «capacità» criminali erano tali da indurre il vecchio boss italo-canadese Vito Rizzuto ad affiliarlo al clan di Ontario, nonostante non avesse origini italiane. A raccontarlo, in un'intercettazione ambientale, è lui stesso, Juan Ramon Fernandez, detto Joe Bravo, 57 anni, spagnolo, trovato morto carbonizzato, ieri, assieme a un suo fedelissimo, il portoghese Fernando Pimentel, 37 anni, in una discarica di Casteldaccia, a pochi chilometri da Palermo.
Per il duplice omicidio i Carabinieri hanno fermato i fratelli Pietro e Salvatore Scaduto, di 49 e 51 anni, affiliati alla cosca di Bagheria, figli di Bartolomeo Scaduto, un vecchio indiziato di mafia ucciso nel 1989 in un agguato in cui vennero feriti due passanti.
Salvatore Scaduto era stato fidanzato con la sorella del pentito Francesco Marino Mannoia, assassinata con la madre e la zia nel 1989, dopo che il fratello aveva cominciato a collaborare con la giustizia. Una serie di precedenti per rapine ed armi, insieme al fratello era sfuggito all'arresto rifugiandosi in Canada. Poi si era costituito, nel 2007, perchè - aveva detto alla polizia - «quel tipo di vita non era più sostenibile».
Sarebbero stati loro, dunque, ad attirare le vittime in un posto isolato, scaricargli addosso oltre 30 colpi di pistola e dare fuoco ai cadaveri. Ai due fratelli e alle vittime i militari stavano addosso da tempo, dagli inizi dell'inchiesta che ieri ha portato al fermo di 21 presunti affiliati al clan bagherese. Poi Fernandez e Pimentel, coinvolti in un traffico internazionale di droga, erano spariti. E gli investigatori avevano capito che erano stati eliminati. I sospetti erano caduti sugli Scaduto. E ieri, dopo il blitz, è arrivata la conferma: i due fratelli, intercettati, hanno cominciato a mostrare segni di nervosismo. Secondo indiscrezioni, parlando al telefono si sarebbero accordati per spostare i corpi così
portando i carabinieri alla discarica.
Ma ad agire non sarebbero stati soli: gli inquirenti continuano a lavorare per identificare gli altri componenti del commando.
Il duplice omicidio sarebbe maturato nell'ambito della guerra in corso tra due clan mafiosi canadesi: quella del boss Vito Rizzuto e quella guidata da Raynald Desjardin. Fernandez sarebbe stato ucciso perchè non aveva preso una posizione netta nella cruenta guerra tra le cosche che in tre anni ha fatto 50 omicidi. L'ordine di eliminare Joe Bravo e il suo fidato
Pimentel, dunque, sarebbe partito dal Canada fino a giungere ai due fratelli Scaduto, che hanno un passato tra le file di Cosa nostra canadese e che avevano accolto Fernandez a Bagheria al momento della sua espulsione dal Canada dopo una condanna per racket e droga.
Insomma la posizione attendista di Fernandez avrebbe fatto temere a Rizzuto un suo avvicinamento al nemico. Un tradimento che avrebbe potuto avere conseguenze gravi viste le capacità criminali e operative della vittima, che dalla Sicilia continuava a dirigere la «decina» della famiglia di Toronto e da Bagheria aveva messo su un traffico di ossicodone, un oppiaceo, ed eroina col Canada.
Per il duplice omicidio i Carabinieri hanno fermato i fratelli Pietro e Salvatore Scaduto, di 49 e 51 anni, affiliati alla cosca di Bagheria, figli di Bartolomeo Scaduto, un vecchio indiziato di mafia ucciso nel 1989 in un agguato in cui vennero feriti due passanti.
Salvatore Scaduto era stato fidanzato con la sorella del pentito Francesco Marino Mannoia, assassinata con la madre e la zia nel 1989, dopo che il fratello aveva cominciato a collaborare con la giustizia. Una serie di precedenti per rapine ed armi, insieme al fratello era sfuggito all'arresto rifugiandosi in Canada. Poi si era costituito, nel 2007, perchè - aveva detto alla polizia - «quel tipo di vita non era più sostenibile».
Sarebbero stati loro, dunque, ad attirare le vittime in un posto isolato, scaricargli addosso oltre 30 colpi di pistola e dare fuoco ai cadaveri. Ai due fratelli e alle vittime i militari stavano addosso da tempo, dagli inizi dell'inchiesta che ieri ha portato al fermo di 21 presunti affiliati al clan bagherese. Poi Fernandez e Pimentel, coinvolti in un traffico internazionale di droga, erano spariti. E gli investigatori avevano capito che erano stati eliminati. I sospetti erano caduti sugli Scaduto. E ieri, dopo il blitz, è arrivata la conferma: i due fratelli, intercettati, hanno cominciato a mostrare segni di nervosismo. Secondo indiscrezioni, parlando al telefono si sarebbero accordati per spostare i corpi così
portando i carabinieri alla discarica.
Ma ad agire non sarebbero stati soli: gli inquirenti continuano a lavorare per identificare gli altri componenti del commando.
Il duplice omicidio sarebbe maturato nell'ambito della guerra in corso tra due clan mafiosi canadesi: quella del boss Vito Rizzuto e quella guidata da Raynald Desjardin. Fernandez sarebbe stato ucciso perchè non aveva preso una posizione netta nella cruenta guerra tra le cosche che in tre anni ha fatto 50 omicidi. L'ordine di eliminare Joe Bravo e il suo fidato
Pimentel, dunque, sarebbe partito dal Canada fino a giungere ai due fratelli Scaduto, che hanno un passato tra le file di Cosa nostra canadese e che avevano accolto Fernandez a Bagheria al momento della sua espulsione dal Canada dopo una condanna per racket e droga.
Insomma la posizione attendista di Fernandez avrebbe fatto temere a Rizzuto un suo avvicinamento al nemico. Un tradimento che avrebbe potuto avere conseguenze gravi viste le capacità criminali e operative della vittima, che dalla Sicilia continuava a dirigere la «decina» della famiglia di Toronto e da Bagheria aveva messo su un traffico di ossicodone, un oppiaceo, ed eroina col Canada.
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