giovedì 30 maggio 2013

"Violentati e venduti due nipoti di 7 e 8 anni", arrestati nonni-orchi a Messina



MESSINA. Li avrebbero violentati, venduti per pochi euro ad amici e conoscenti, fotografati durante questi squallidi incontri, segregati in casa e ridotti ad essere dei piccoli schiavi del sesso. Un bambino di sette anni e la sorellina di otto sarebbero le vittime di questo ennesimo caso di pedofilia tra le mura domestiche. Sì, perché gli «orchi» che li avrebbero costretti a subire abusi di ogni genere erano i nonni dei due fratellini. A mettere fine a questa incredibile storia di violenze è stata la polizia, che ha arrestato a Messina i due coniugi, lui di 65 anni e lei di 50, insieme a un loro complice di trent' anni. Le accuse nei loro confronti sono pesantissime: oltre alla violenza sessuale nei confronti dei minori vengono infatti contestati i reati di pedopornografia e riduzione in schiavitù. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del tribunale di Messina Maria Vermiglio su richiesta del pm Liliana Todaro. L'inchiesta, scattata in seguito alle segnalazioni dei docenti della scuola e dei servizi sociali, ha messo in luce lo stato di miseria e di profondo degrado in cui vivevano i due fratellini, affidati ai nonni materni dopo la morte della madre perché il padre aveva problemi di droga. A cominciare dall'abitazione fatiscente del centro storico di Messina, priva dei più elementari requisiti igienico sanitari, dove abitava la famiglia. È questo lo scenario che avrebbe fatto da sfondo a violenze continue e ripetute. Secondo gli investigatori, i piccoli sarebbero stati costretti per diverso tempo dai nonni e dall'uomo di trent'anni, conoscente della coppia, ad avere rapporti sessuali completi. I due coniugi avrebbero inoltre «offerto» i nipotini, in cambio di denaro, anche ad altre persone, scattando delle foto durante gli abusi. Le indagini sono state avviate nel 2009 quando i due fratellini manifestarono disagi comportamentali rilevati prima dagli insegnanti della scuola che frequentavano e poi dagli assistenti sociali. Dopo queste segnalazioni, nel corso di una serie di incontri con alcuni psicologi, i due bambini hanno cominciato a confidarsi rivelando a poco a poco gli abusi che avevano subito. Violenze poi confermate anche dagli esami medici. Oggi gli arresti che hanno portato in carcere quegli «orchi» cattivi, come li descrivevano i fratellini nei loro racconti.

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