giovedì 30 maggio 2013

Agguato a Taranto ucciso esponente del «clan Modeo»


Fermati due fratelli


TARANTO – E' morto nella sala rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto Antonio Santagato, di 57 anni, il pregiudicato ferito con alcuni colpi di pistola in un agguato avvenuto questa mattina, poco prima delle 9, in via Mazzini. Uno dei proiettili aveva raggiunto la vittima alla spina dorsale. La polizia sarebbe già sulle tracce del killer.

Al vaglio degli agenti della squadra mobile della Questura di Taranto che indagano sull'omicidio ci sono i filmati delle telecamere di videosorveglianza posizionate nei pressi di una tabaccheria, che avrebbero ripreso l’agguato.

Santagato stava scendendo dal marciapiede quando è stato colpito alle spalle. A sparare sarebbe stato un uomo che è poi fuggito a piedi. Il 57enne negli anni Ottanta era ritenuto un personaggio di spicco della criminalità tarantina. E’ stato condannato nel maxiprocesso Ellesponto, che ha ricostruito gli anni della guerra di mala tra il clan dei fratelli Modeo e il clan De Vitis.

In seguito all'omicidio s
ono in corso a Taranto perquisizioni e interrogatori di persone informate sui fatti e pregiudicati sospettati di aver preso parte all’agguato in cui è stato ucciso oggi Antonio Santagato.

Secondo le prime ricostruzioni ad agire sarebbero state due o tre persone che hanno atteso l'uomo all’uscita della sua abitazione di via Mazzini. Secondo quanto hanno accertato sinora, gli investigatori ritengono che gli aggressori sapessero che il 57enne si sarebbe recato a piedi in uno studio medico. Sono stati sparati cinque colpi con una pistola di piccolo calibro, uno dei quali ha raggiunto l’uomo ad una spalla, provocandogli la perforazione di un polmone. Santagato stava scontando una condanna per omicidio ed era agli arresti domiciliari per motivi di salute.

IN SERATA FERMATI DUE FRATELLI
Due fratelli, commercianti ambulanti, sono stati fermati dalla polizia per l’omicidio di Santagato, ucciso con colpi di pistola questa mattina in via Mazzini angolo via Pupino, nel centro cittadino. Uno dei due fermati avrebbe confessato cercando di scagionare il fratello. I due sospettati, che erano stati condotti in Questura nel primo pomeriggio, sono stati interrogati dal procuratore aggiunto, Pietro Argentino.

In carcere sono finiti Giovanni e Salvatore Pascalicchio, di 24 anni e 20 anni, residenti al quartiere Paolo VI.
Salvatore, a quanto si è saputo, avrebbe confessato, facendo ritrovare l’arma del delitto e sostenendo l'estraneità del fratello. I due sono titolari di una bancarella di cozze e, a quanto pare, avevano litigato più volte, in passato con la vittima.

IL QUESTORE: UNA RISPOSTA ALL'EMERGENZA
“Abbiamo dato una risposta immediata a un episodio che poteva generare allarme sociale” ha detto il questore di Taranto Enzo Mangini nel corso di una conferenza stampa tenutasi in serata e a cui ha partecipato anche il procuratore Franco Sebastio. I due fermati rispondono di concorso in omicidio volontario, porto e detenzione illegale di pistola. L’arma è stata ritrovata e sequestrata. “La metodica dell’omicidio – ha sottolineato Sebastio - ricorda gli anni bui della guerra di mala”.

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