giovedì 30 maggio 2013

Monaco, difende fidanzata ucciso ingegnere potentino




di FABIO AMENDOLARA Lei guarda la scena a distanza. Sente i due che si scambiano poche parole, a voce neanche troppo alta. Poi vede l’aggressore allungare un braccio e sferrare un colpo. Uno solo. «Sembrava un pugno», riferirà alla polizia la ragazza, testimone della morte del suo fidanzato. In realtà era una coltellata. È morto poco dopo in ospedale l’ingegnere Domenico Lorusso, 31 anni, di Potenza. Per aver reagito alla provocazione di un folle. Lunghi interrogatori per tentare di ricostruire le fasi di un omicidio capitato per caso, forse per troppo alcol e violenza repressa, frustrazione e rabbia sfogata su degli sconosciuti colpevoli solo di passare nel posto sbagliato al momento sbagliato.

La notte di sangue, secondo una prima ricostruzione della polizia, comincia quando sono da poco passate le dieci di sera. Domenico è con Gilda (28 anni). Anche lei è di Potenza. I due fidanzati sono dei professionisti e si trovavano a Monaco per lavoro. Dopo cena hanno deciso di fare un giro in bicicletta nel centro. Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia bavarese erano sulla pista ciclabile che costeggia il fiume Isar, nell’area Nord della città. All’altezza dell’Erhardstrasse, una strada neanche molto isolata, i due hanno incrociato uno sconosciuto che camminava verso di loro.

L’uomo - di 35 anni circa, vestito con abiti scuri, capelli corti scuri e corporatura media (è questa la descrizione fornita alla polizia tedesca dai presenti) - avrebbe sputato verso la ragazza. Lei avrebbe riferito l’accaduto al fidanzato. L’ingegnere ha quindi deciso di fare retromarcia per chiedere spiegazioni del gesto a quello strano passante. Dalla discussione è nata la colluttazione, cui la giovane ha raccontato di aver assistito da una certa distanza. L’aggressore ha impugnato improvvisamente un coltello e ha colpito Lorusso. Secondo la Bayrische Rundfunk (una delle più importanti emittenti radiofoniche tedesche), l’ingegnere è morto per una ferita al cuore. La ragazza ha subito chiamato i soccorsi, chiedendo anche aiuto ai passanti. Quando Lorusso è stato raggiunto dai soccorritori dell’ospedale era ancora in vita, ma è morto dopo il ricovero nell’unità di rianimazione. La polizia tedesca nel pomeriggio ha lavorato su un identikit dell’aggressore e non esclude che possa trattarsi di un italiano.

Gli investigatori stanno cercando di rintracciare le persone che alle 22 dell’altra notte erano nelle vicinanze del «Corneliusbrücke », il Museo Tedesco, luogo non lontano dalla scena del crimine. È da lì che partono le indagini per rintracciare l’assassino.

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