mercoledì 1 maggio 2013

Terrorismo, il Ros ferma cellula islamica con base in Puglia



6 ordinanze In cantiere attentato a chiesa


ROMA – Una cellula di matrice islamista con base in Puglia e stretti contatti con personaggi di spicco del terrorismo internazionale è stata sgominata dai carabinieri del Ros che stanno eseguendo 6 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura di Bari per associazione di terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale. Gli arresti sono stati eseguiti sia in Italia sia all’estero. Secondo le indagini gli appartenenti alla cellula avevano dei rapporti molto stretti con personaggi importanti del terrorismo internazionale e in diverse occasioni avevano mostrato un acceso antisemitismo e una avversione per i paesi infedeli tra cui gli Stati Uniti e l’Italia.

GLI ARRESTATI INCITAVANO AL SUICIDIO-OMICIDIOIncitavano alla jihad e ad azioni suicide in occidente e nelle zone di guerra i sei arrestati nell’operazione contro il terrorismo internazionale eseguita dal Ros dei carabinieri. Le indagini hanno permesso di accertare una diffusa attività di proselitismo e indottrinamento verso in nuovi affiliati che veniva svolta anche con documenti audio e video che esortavano a compiere azioni suicide. 
Gli arresti riguardano persone che vivono in Italia (Puglia, Lombardia e Sicilia) e in Belgio: a quanto si è saputo per ora, sarebbero di nazionalità marocchina e tunisina. L’indagine è diretta dal sostituto procuratore di Bari Renato Nitti ed è stata avviata nel 2007, tramite il monitoraggio di alcune attività dei migranti e tendendo d’occhio i loro call center e internet point.

STAVANO ORGANIZZANDO UN ATTENTATO AD UNA CHIESA PUGLIESEIl gruppo terroristico che aveva sede ad Andria e che è stato smantellato oggi dai carabinieri del Ros manifestava un odio radicale contro la cultura occidentale e le religioni diverse dall’Islam. Da alcune intercettazioni telefoniche, infatti, emerge che gli indagati esultarono per la distruzione di numerose chiese nel terremoto avvenuto nel 2009 in Abruzzo. In quella circostanza, inoltre, gli indagati criticavano aspramente, ritenendolo inopportuno, il proposito della comunità musulmana residente in Italia di contribuire agli aiuti per i terremotati con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica. Secondo gli investigatori, il gruppo non aveva in mente obiettivi precisi ma stava genericamente programmando di compiere un attentato contro una chiesa in Puglia.

L'ADDESTRAMENTO SULLE PENDICI DELL'ETNALa cellula terroristica islamica che aveva base ad Andria organizzava anche campi di addestramento sull'Etna, per preparare gli adepti ad azioni di terrorismo internazionale in zone di crisi. L'attività del gruppo ruotava attorno al call center andriese gestito fino al 2010 dall’Imam tunisino della locale moschea, Hosni Hachemi Ben Hassen, arrestato oggi in Belgio e ritenuto capo della cellula. Nel call center si cercavano sul web video dimostrativi pubblicati nei forum jiadisti attraverso i quali gli aspiranti 'martirì della guerra santa imparavano a confezionare ordigni esplosivi e a usare armi da fuoco e venivano reclutati nuovi volontari da avviare dai campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq e Cecenia. Il gruppo sosteneva le proprie attività attraverso una raccolta fondi fatta in rete e secondo canali tradizionali.

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