Accolta la richiesta della difesa. Rabito era stato arrestato il 7 dicembre scorso insieme ad altri cinque con diverse accuse fra cui quella di associazione mafiosa
SALEMI. Il Tribunale del Riesame di Palermo, accogliendo la richiesta della difesa, ha disposto la scarcerazione per Paolo Rabito, 45 anni, di Salemi (Trapani), uno dei sei arrestati nell'ambito dell'operazione antimafia «Mandamento». Rabito, già condannato per mafia con sentenza definitiva il 18 febbraio 1998 e ritenuto organico alla famiglia mafiosa di Salemi, era stato arrestato il 7 dicembre scorso con i salemitani Salvatore Angelo e Gaspare Casciolo (quest'ultimo ai domiciliari), Santo Sacco, ex consigliere provinciale a Trapani e Gioacchino Villa, dipendente della Ecol Sicula e Salvatore Pizzo, ex consigliere comunale di Terrasini. Le accuse contestate, a vario titolo, sono state di associazione mafiosa, estorsione, corruzione aggravata, favoreggiamento aggravato, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e fittizia intestazione di beni. Il blitz antimafia, che portò al sequestro preventivo delle quote di due società per 10 milioni di euro, fu condotto dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e del Ros e fu coordinato dalla Dda di Palermo. Gli interessi del sodalizio vicino al latitante Matteo Messina Denaro erano nel business della green economy. Sempre il Tribunale del riesame ha invece accolto un ricorso della Dda avverso la decisione del gip che aveva rigettato la custodia cautelare per altri due indagati. Sull'eventuale arresto o meno di costoro adesso si attende che si pronunci la Cassazione.
Nessun commento:
Posta un commento