Bomba davanti la casa di Giovanni Priolo
E' il padre del giovane ucciso in agguato nel 2011
L'ordigno, disinnescato dagli artificieri, è stato trovato a Gioia Tauro davanti all’ingresso dell'abitazione. Priolo non aveva precedenti ma era noto per essere stato coinvolto, nel 2008, nell’operazione 'Cento anni di storia' contro la cosca Piromalli-Molè. Nel processo che ne seguì era stato assolto. Il figlio era stato ammazzato in un agguato
Indaga la polizia
GIOIA TAURO (Reggio Calabria) - Un ordigno artigianale è stato rinvenuto davanti all’ingresso di uno stabile dove abita Giovanni Priolo, padre di Vincenzo, ucciso in un agguato nel 2011. È accaduto ieri sera intorno alle ore 23, ma la notizia è trapelata solo questo pomeriggio, a Gioia Tauro, nel Reggino. L’ordigno, un pacco con un involucro di colore nero dotato di radiocomando, è stato disinnescato dall’artificiere del XII Reparto Mobile della Polizia, intervenuta dopo una segnalazione. L’ordigno conteneva circa 400 grammi di tritolo. Vincenzo, 29 anni quando fu ucciso l’8 luglio 2011, era stato indagato nell’ambito dell’operazione «Cent'anni di storia», che aveva nel mirino il clan di 'ndrangheta Piromalli-Molè, ma fu assolto al termine del processo. Il giovane morì per le ferite riportate in un agguato tesogli sotto casa.
Nessun commento:
Posta un commento