lunedì 13 febbraio 2012

Ventenne di Tivoli stuprata a L'Aquila Il militare interrogato: «Era consenziente»

Il gestore del locale aveva fermato il ragazzo: «Era sporco di sangue». Un testimone: «La studentessa poteva morire»


ROMA - Si continua a indagare sul violento stupro subìto da una studentessa di Tivoli, di 23 anni, aggredita fuori la discoteca Guernica a L'Aquila. La giovane è ricoverata all'ospedale dell'Aquila, ancora in stato di choc. Le sue condizioni migliorano: ieri allarme dei medici perché la ragazza aveva perso molto sangue. E' ancora presto per sapere se la ragazza potrà essere ascoltata dai carabinieri. Ci sono sospetti sul giovane militare di stanza all'Aquila bloccato dal gestore e dal buttafuori del locale e poi consegnato ai carabinieri nella notte tra sabato e domenica. Il giovane è stato interrogato ed ha respinto ogni addebito parlando di «rapporto consenziente».


Un testimone: «La ragazza poteva morire». «Abbiamo trovato la giovane svenuta e nuda nella neve in mezzo a una pozza di sangue, l'abbiamo portata dentro il locale e l'abbiamo coperta perchè era stata svestita con parecchi gradi sotto lo zero. Altri cinque minuti e moriva. Meno male che siamo soliti fare il giro prima di chiudere il locale». A raccontare quei drammatici momenti uno dei due buttafuori intervenuti, con il padrone, per soccorrere la giovane studentessa. «A quel punto, dopo aver ricevuto istruzioni in tal senso, - ha continuato - siamo andati a bloccare il presunto aggressore in una macchina dove era insieme a due amici e una amica. Non guidava lui ma stavano per andare via. Se non ci fossimo accorti, la giovane sarebbe rimasta sola perché una sua amica era andata a casa prima. Il fatto? Non so se è successo fuori, oppure hanno portato la ragazza fuori, questo sarebbe un caso più grave».

L'addetto alla sicurezza è ancora sconvolto. «Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare, insieme al proprietario abbiamo chiamato 118 e carabinieri. Non so cosa è successo, sarà importante che la vittima chiarisca, comunque, viste la gravi ferite e la stazza non imponente del giovane militare a dispetto di un fisico ben più grande della studentessa, forse non ha agito uno solo».

Le indagini. I carabinieri stanno ascoltando altre persone. I militari sono anche in attesa dei risultati tecnico- scientifici dei Ris per confrontarli con le testimonianze del giovane militare, delle persone ascoltate ma soprattutto della ventenne studentessa.

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