martedì 14 febbraio 2012

Atti falsi per ottenere finanziamenti, 13 arresti a Reggio

I titoli di credito negoziati sono stati attivati tramite l'agevolazione di una dipendente in servizio alla Banca Carime di Reggio Calabria che avrebbe omesso di attivare i controlli. Interessate altre due banche


Il compartimento della polizia postale e delle comunicazioni della Calabria, insieme a personale della squadra mobile e del Reparto prevenzione crimine, sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di un gruppo criminale composto da 13 persone che ha posto in essere reati contro il patrimonio con condotte delittuose finalizzate ad ottenere finanziamenti, mutui bancari attraverso documentazioni false o alterate.


L’operazione della polizia delle comunicazioni, guidata dal dirigente Pasquale Trocino, ha consentito di accertare che i titoli di credito negoziati sono stati attivati tramite l'agevolazione di una dipendente in servizio alla Banca Carime di Reggio Calabria, che avrebbe omesso di attivare i controlli. L'attivazione illecita ha però riguardato anche gli istituti bancari Banco di Napoli e Unicredit.

Per ottenere l'attivazione illecita dei finanziamenti, i componenti dell'organizzazione hanno presentato buste paga falsificate, cud e documenti di identità contraffatti, con la conseguente sofferenza dei relativi conti correnti bancari. Gli indagati hanno anche instaurato relazioni commerciali, attraverso le quali hanno negoziato con artifizi e raggiri assegni privi di copertura emessi su conti correnti accesi fraudolentemente. I destinatari del provvedimento cautelare sono Paolo Malara; Giovanni Papalia; Francesco Sergi; Giovanni Malara, già noto alle forze dell’ordine; Antonino Sergi; Rocco Oliveri; Caterina Cartella, impiegata dell’istituto Banca Carime di Corso Garibaldi a Reggio Calabria; Domenico Davide Lando; Domenico Malara; Josie Ylenia Malara; Alessandro Sergi, ai domiciliari; Fabio La Manna; Giuseppe Cara, ai domiciliari.

Durante l’operazione, a casa di Antonino Sergi sono state trovate numerose armi legalmente detenute: sette fucili carabina cal.9 Bernardelli, fucile automatico Breda cal.12, fucile cal.12 Beretta, fucile cal.12 Franchi, fucile monocanna cal.16 Ideal, fucile sovrapposto Investarm, fucile sovrapposto Beretta, un revolver cal. 38 special Gamba, oltre a numerosi munizioni calibro 12, 36, 38 special e due contenitori con polvere da sparo, per confezionamento manuale di cartucce. A casa di Giovanni Papalia sono stati trovati quattro fucili da caccia, marca Falco, Beretta, uno a pompa e uno sovrapposto. Anche in questo caso sono state rinvenute numerose cartucce. Le armi sono state affidate all’Ufficio di Polizia amministrativa e sociale della Questura. Sono state eseguite anche cinque perquisizioni.

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