PALERMO - Il ragioniere generale della Regione siciliana, Enzo Emanuele, dovrà versare all'amministrazione 292.416 euro come risarcimento per danno erariale. Lo ha deciso la sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Sicilia con la sentenza n. 2881 depositata il 29 luglio scorso con la quale ha condannato il super-dirigente.
La Procura contabile aveva contestato ad Emanuele un danno erariale di oltre 780 mila euro.
La vicenda riguarda il contratto stipulato dal super-dirigente della Regione con la società Dbi Srl di Bagheria (Pa) per la realizzazione di una banca dati: spesa complessiva 4,2 milioni di euro. L'accordo, che risale al 2005, impegnava la società a cedere definitivamente alla Regione la banca dati denominata 'Legislazione regionale sicilianà nell'arco di tre anni e ad assicurare l'aggiornamento dei dati e la formazione del personale regionale per consentire alla scadenza del termine contrattuale la gestione in autonomia dell'archivio da parte della Regione.
Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza di Palermo e dai funzionari istruttori della Procura contabile nonostante la società Dbi abbia sollecitato la Regione a individuare i soggetti da formare, il termine contrattuale triennale è scaduto senza che l'ente pubblico beneficiasse della formazione.
Dal 15 agosto del 2008, inoltre, la Dbi ha continuato ad aggiornare la banca dati sulla base di un contratto, autorizzato sempre da Enzo Emanuele, stipulato tra la stessa società e Sicilia e-servizi, la Spa mista a prevalente partecipazione regionale per la gestione dei servizi informatici: il contratto prevedeva un corrispettivo di oltre 780 mila euro sino al 31 dicembre del 2009 per aggiornare la banca dati e formare il personale di Sicilia e-servizi spa. I giudici di primo grado, tuttavia, hanno considerato come danno erariale l'esborso da parte della Regione dei 292.416 euro.
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