venerdì 16 aprile 2010

Mafia, Berlusconi rivendica i successi


Mafia, Berlusconi rivendica i successi
e torna ad attaccare Saviano e La Piovra


ROMA (16 aprile) - Silvio Berlusconi e Roberto Maroni hanno tenuto un conferenza stampa a Palazzo Chigi sui temi del contrasto alla criminalità e dell'ordine pubblico. Tra le altre cose il premier ha rivendicato i successi del governo nella lotta alla mafia, ponendo l'obiettivo di zero latitanti entro tre anni, ha rinfocolato la polemica contro serie tv e libri che si occupano di mafia e camorra e ha annunciato un decreto legge per trasformare l'ultimo anno di detenzione in carcere in detenzione domiciliare, al fine di alleggerire il problema del sovraffollamento delle carceri.

Senza precedenti i successi del governo. «Abbiamo arrestato un pericoloso criminale, Nicola Panario, e superato le cinquecento operazioni di polizia giudiziaria, con quasi cinquemila arresti di presunti criminali. La nostra azione di contrasto alla criminalità organizzata non ha nessun paragone possibili con precedenti governi, è un argomento che ci sta particolarmente a cuore ed un punto prioritario dell'azione di governo», ha detto Berlusconi nella sua introduzione.

Alla mafia il supporto promozionale di Gomorra e Piovra. «La mafia italiana, non so in base a quale classifica, risulta la sesta nel mondo ma in realtà è la più conosciuta grazie al supporto promozionale che ha ricevuto dalle otto serie tv come La piovra vista in 160 Paesi e anche dalla letteratura come ad esempio Gomorra. Noi invece ci siamo posti come obiettivo quello di contrastarla - ha aggiunto Berlusconi - Il nostro obiettivo entro la legislatura è quello di arrivare a zero latitanti».

Decreto legge su detenzione domiciliare. Contro il sovraffollamento delle carceri «che ha portato quest'anno ad avere già 20 suicidi, l'ultimo ieri, stiamo pensando ad un decreto per dare un regime di detenzione domiciliare a coloro a cui manca un anno solo di carcere», ha proseguito Berlusconi sottolineando che la cosidetta messa in prova non porta con sé rischi di fuga: «Non avrebbero interesse a scappare perchè altrimenti si vedrebbero raddoppiare la pena».

Europa supporti spese per il contenimento dei clandestini. «L'Europa deve stabilire con tutti i paesi rivieraschi dell'Africa un trattato comunitario per supportare le spese di contenimento dell'immigrazione clandestina». Così Berlusconi è tornato a chiedere un intervento a livello europeo che si affianchi al lavoro dell'Italia. «Per ora a fare trattati siamo stati solo noi però mi sembra corretto che ci sia un trattato europeo anche perchè poi questi clandestini si spostano anche nei paesi dell'Unione».

Maroni: dal 2009 -96% negli sbarchi. «Il modello italiano di contrasto all'immigrazione clandestina ha avuto risultati straordinari e vogliamo esportarlo in Europa - ha detto Maroni, - Un anno fa Lampedusa bruciava e nel centro di accoglienza c'erano oltre 200 immigrati, che appiccavano il fuoco. Oggi i clandestini sono pari al numero zero: non ce n'è uno. Abbiamo posto fine agli sbarchi di barconi provenienti dalla Libia, riducendo nei primi tre mesi del 2010 del 96 per cento il numero degli sbarchi rispetto al 2009, mentre rispetto al 2008 c'è stata una riduzione del 90 per cento. Ci sono stati 28 mila sbarchi in meno ed abbiamo salvato tante vite umane: un risultato senza precedenti, concreto, dovuto anche alla azione diplomatica di Berlusconi e all'accordo da lui fatto con la Libia».

«In Italia la criminalità organizzata non si sente più a proprio agio» e «infatti sta spostando i propri patrimoni all'estero. Per questo abbiamo chiesto ai nostri partner europei di utilizzare il nostro sistema» di contrasto. Maroni elenca «i successi senza precedenti dell'azione di governo» che ha portato «risultati enormi» grazie «alle modifiche legislative e alle nostre azioni quotidiane» e sottolinea come «per numero di arresti, di beni sequestrati e beni confiscati, i dati portano tutti il segno più davanti» e che «l'aggressione ai patrimoni delle mafie, complessivamente, hanno portato una sottrazione alla criminalità di oltre 10 miliardi di euro (8,2 dai beni sequestrati e 2 mld da quelli confiscati)».

Di Pietro: «Berlusconi chieda scusa a Saviano che rischia la vita per le sue denunce e a tutti quegli operatori di giustizia che, nonostante le minacce in stile mafioso fatte da un presidente del Consiglio, hanno ancora oggi il coraggio di tenere alto il senso dello Stato e delle istituzioni». Così il leader Idv commenta le affermazioni del presidente del Consiglio. «Tra l'altro è singolare che Berlusconi parli di successi del governo nella lotta alla criminalità nel giorno in cui è stata chiesta la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa per il suo luogotenente Marcello Dell'Utri. Infatti, se fosse stato realmente interessato alla lotta alla mafia, non lo avrebbe candidato per assicurargli l'impunità. Così come non avrebbe dovuto impedire l'arresto del suo sottosegretario Nicola Cosentino. Berlusconi, quando parla di lotta alla criminalità farebbe bene a guardarsi allo specchio e darsi una ripulita».

Pdci: allibiti da parole Berlusconi. «Con la mafia, che vive soprattutto di omertà non si scherza. A sentire il presidente del Consiglio c'è da rimanere allibiti», dice Orazio Licandro, della segreteria nazionale del PdCI, a commento delle parole di Berlusconi. « La colpa non è di chi racconta la mafia nei film e nei libri ma di chi fa poco, o nulla, per eliminarla dalla realtà. Chi fa cultura e denuncia ciò che accade, come ad esempio fa Saviano, va salvaguardato e protetto e non certo criticato».

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