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venerdì 30 aprile 2010
Ars: stop a pensioni d'oro stabilizzati 4.500 precari
Ars: stop a pensioni d'oro
stabilizzati 4.500 precari
Maratona notturna a Palermo per l'approvazione della finanziaria. Via libera alla norma che determina la dotazione organica della Regione in 15.600 unità nel comparto non dirigenziale e all'articolo che fissa a 250 mila euro lordi l'importo massimo per le retribuzioni degli alti burocrati. Gestione idrica: sì all'acqua pubblica
PALERMO - Maratona nottuna all'Ars per la discussione degli articoli della finanziaria regionale, che dovrebbe essere approvata in nottata, rispettando il termine della scadenza dell'esercizio provvisorio.
VERSO STABILIZZAZIONE 4.500 PRECARI. Porte aperte alla stabilizzazione per circa 4.500 precari che lavorano per conto dell'amministrazione della Regione siciliana, negli enti, nelle agenzie, nei dipartimenti e negli assessorati. L'Assemblea regionale siciliana ha approvato la norma (art. 55) contenuta nella finanziaria, in discussione a sala d'Ercole, che determina la dotazione organica della Regione in 15.600 unità nel comparto non dirigenziale.
In base alla norma le procedure per la stabilizzazione del personale saranno attivate in via amministrativa alla luce dei criteri stabiliti dalla legge nazionale varata dall'ex governo Prodi e confermata dal ministro Brunetta. La norma riguarda i lavoratori ex articolo 23, i dipendenti precari della Protezione civile regionale, dell'assessorato Territorio e Ambiente, dell'Agenzia per le acque e i rifiuti, gli ex catalogatori.
La norma prevede inoltre la proroga dei contratti a termine per i precari attualmente in forza nei diversi rami dell'amministrazione regionale fino al prossimo 31 dicembre. Con la determinazione della dotazione organica, la norma dà la possibilità all'amministrazione regionale di procedere nei casi e alle condizioni previste alla stabilizzazione del personale. Con il voto di oggi, dunque, l'Ars ha avviato il percorso per tutti o parte dei 4.500 lavoratori, la cui assunzione a tempo indeterminato dipenderà da eventuali e successive determinazioni dell'amministrazione.
BASTA PENSIONI D'ORO. Stop alle pensioni d'oro ai dipendenti della Regione siciliana. L'Assemblea regionale ha approvato l'articolo 40 della finanziaria, in discussione a sala d'Ercole, che fissa a 250 mila euro lordi l'importo massimo per le "retribuzioni poste a base di calcolo dei trattamenti di pensione a carico della Regione". La norma è stata inserita nella finanziaria in seguito alle polemiche sollevate da una sentenza della Corte dei Conti che lo scorso marzo ha riconosciuto all'ex dirigente dell'Agenzia per le acque e i rifiuti della Regione, Felice Crosta, una indennità previdenziale di circa 500 mila euro lordi all'anno, 1.369 euro al giorno. Crosta è stato l'ultimo di una serie di alti burocrati della Regione andati in pensione con trattamenti superiori a 250 mila euro l'anno.
La norma sul tetto alle pensioni è stata proposta dal Pd. L'Ars ha anche approvato un emendamento all'articolo 42 (interpretazione autentica in materia di trattamenti pensionistici dei dirigenti regionali) presentato dal presidente del gruppo Pd Antonello Cracolici, che chiarisce che, non solo nessun dipendente che è andato o andrà in pensione dopo l'entrata in vigore della legge 2 del 2007 può superare il tetto di 250 mila euro ma chi, successivamente all'entrata in vigore della legge, ha già percepito somme superiori, dovrà restituire la differenza.
ACQUA PUBBLICA. Con 53 voti a favore e 25 contrari, l'Assemblea regionale siciliana ha anche approvato, a scrutinio segreto, l'articolo 50 della finanziaria regionale, che prevede il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua in Sicilia. La norma è stata proposta dal Pd. Prima del voto, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, replicando in aula ad alcuni deputati che nei loro interventi avevano espresso dubbi rispetto alla legittimità e alla costizionalità della norma, ha detto: "Non sarei favorevole se non fossi sicuro che non andremo incontro a nessun contenzioso; l'Ars può votare serenamente perché comunque su questo argomento torneremo presto a legiferare". La norma avvia il ritorno alla gestione pubblica delle risorse idriche, che in alcuni comuni siciliani vengono gestite da società e consorzi privati che in alcuni casi, come nell'agrigentino, non sono riusciti a risolvere i problemi di approvvigionamento. Ad Agrigento l'acqua viene erogata a singhiozzo, in alcune zone i rubinetti rimangono a secco anche una settimana.
MENSE SCOLASTICHE: 50% PRODOTTI SICILIANI. L'Ars ha approvato la norma inserita nell'art. 69 della finanziaria secondo la quale "è fatto obbligo agli enti locali siciliani che forniscono servizio di mense scolastiche, universitarie e ospedaliere di assicurare e verificare che almeno il 50% dei prodotti alimentari somministrati sia prodotta in Sicilia".
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