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sabato 20 marzo 2010
XV Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie
XV Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie
Don Ciotti, scelta candidati in base a frequentazioni
A Milano corteo di Libera per la 15/a Giornata della Memoria e dell'Impegno, in ricordo delle vittime delle mafie
MILANO - A Milano corteo organizzato dall'associazione Libera, in occasione della 15/a Giornata della Memoria e dell'Impegno, in ricordo delle vittime delle mafie. Come richiesto nei giorni scorsi dal fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, non ci sono bandiere di partito ma solo quelle delle diverse associazioni che hanno promosso la manifestazione. All'iniziativa è annunciata la presenza, tra gli altri, anche del leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, dell'ex segretario del Pd, Walter Veltroni, e del portavoce della Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero
DON CIOTTI, SCELTA CANDIDATI IN BASE A FREQUENTAZIONI - "I candidati non si scelgono solo in base alle vicende giudiziarie, ma anche in base ai comportamenti e alle frequentazioni": lo ha detto don Luigi Ciotti dal palco allestito in piazza Duomo a Milano per il corteo antimafia di Libera in occasione della XV Giornata della Memoria e dell'Impegno, in ricordo delle vittime delle mafie. Il fondatore di Libera ha poi chiesto di "armonizzare le norme esistenti e garantire un'effettiva riconoscenza in sede civile del danno biologico, di relazione e morale" ai familiari delle vittime e di "rendere effettivi e tempestivi i benefici per i testimoni di giustizia che devono essere considerati un modello civile e una risorsa per il Paese".
NON LASCIAMO SOLI MAGISTRATI E POLIZIA - Il fondatore dell'Associazione antimafia Libera, don Luigi Ciotti, durante il corteo a Milano per la 15/a Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, ha lanciato un appello per "non lasciare soli magistrati e forze di polizia". Quindi, don Ciotti ha anche chiesto di "far emergere le cose positive della politica senza rinunciare a denunciare le cose negative". Per quanto riguarda invece la discussione in Parlamento su quale data del calendario scegliere per la Giornata nazionale della Memoria delle vittime delle organizzazioni criminali, il fondatore di Libera ha ribadito la sua speranza che la scelta ricada sul 21 marzo, giorno scelto da 15 anni da Libera per le sue manifestazioni. "C'é grande amarezza per la volontà di etichettare questi percorsi - ha spiegato - mentre c'é una trasversalità che deve essere rappresentata per non fare vittime di serie A e di serie B".
CRISI E' SOPRATTUTTO ETICA E POLITICA - Quella che sta vivendo l'Italia, per il fondatore di Libera don Luigi Ciotti, "non è solo una crisi economica ma è innanzitutto una crisi etica e politica". "C'é una concentrazione di poteri, di monopoli, di conflitti di interesse - ha proseguito - che logorano i principi costituzionali e mettono a rischio la democrazia". Don Ciotti, dal palco a Milano per il corteo antimafia di Libera, ha chiesto che "la politica tutta torni a essere politica con la 'p' maiuscola. Abbiamo bisogno di una politica che sappia fare a meno di darsi codici etici perché deve rispondere al codice della propria coscienza".
150mila in corteo
La testa del corteo organizzato dall’associazione antimafia Libera, che sta sfilando da questa mattina per le vie del centro di Milano, è entrata in piazza Duomo dove è stato allestito un palco da cui verranno letti i nomi delle vittime delle mafie. «Siamo in oltre 100mila», hanno annunciato i promotori della 15/ma Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata da Libera e Avviso pubblico e con l’Alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Comune e della Provincia di Milano e della Regione Lombardia.
«Legami di legalità, Legami di responsabilità» è lo slogan scelto dagli organizzatori della manifestazione che intende ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnovare, in loro nome, l’impegno di contrasto alla criminalità organizzata.
Il fondatore dell’Associazione antimafia Libera, don Luigi Ciotti, durante il corteo a Milano per la 15/a Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, ha lanciato un appello per «non lasciare soli magistrati e forze di polizia».
Nel contrasto alla mafia da parte del governo «non mi pare si vada nella giusta direzione, dal punto di vista dei provvedimenti, se penso a quello che si sta pensando sulle intercettazioni o allo scudo fiscale»: lo ha detto Walter Veltroni, prendendo parte a Milano alla manifestazione di Libera contro tutte le mafie. L’ex segretario del Pd ha sottolineato che «stanno facendo molto bene magistrati e forze dell’ordine, assicurando alla giustizia i capi di queste organizzazioni».
Intanto una sessantina di militanti di Forza Nuova, il movimento politico di estrema destra, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine in piazza Aspromonte, a Milano. Il folto gruppo voleva unirsi al corteo di `Libera´ contro le mafie, ma la Questura precisa che è stata la stessa `Libera´ a chiedere che non ci fossero militanti di forze politiche nel corteo e si ritiene che la contemporanea presenza di gruppi di estrema sinistra nella manifestazione possa rischiare di far scoppiare incidenti.
Sul palco allestito in Piazza Duomo, al termine della manifestazione, saranno letti alcuni brani scritti da vittime delle mafie da parte di alcuni studenti provenienti da tutta Italia. A seguire Frankie Hi Nrg in chiave rap interpreterà `Fight the faida´ quindi Annalori Ambrosoli, moglie di Giorgio Ambrosoli ucciso nel 1979, porterà la sua testimonianza in rappresentanza dei familiari delle vittime. Sarà poi la volta di Manuel Gonzalves Granada, i cui genitori furono uccisi durante la dittatura Argentina, poi sarà data lettura di oltre 900 nomi di vittime innocenti, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali, morti per mano delle mafie. Conclude Don Luigi Ciotti , presidente di Libera. Coordinatrice della giornata Simona Dalla Chiesa, figlia del Generale Carlo Alberto, ucciso a Palermo il 3 settembre 1982.
150mila in corteo
Milano, 20 marzo 2010 - Un lunghissimo applauso di una piazza Duomo che non è riuscita a contenere tutti i partecipanti del corteo della XV Giornata della memoria e dell’impegno contro le mafie ha accolto la lettura, durata quasi un’ora, dei 900 nomi di vittime innocenti delle mafie con la quale si è conclusa la manifestazione che da porta Venezia ha raggiunto piazza Duomo. ‘’Siamo in oltre 100mila’’, hanno annunciato i promotori dell’iniziativa dal palco.
I manifestanti, in occasione della 15/a Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, si erano dati appuntamento alle 9 ai Bastioni di Porta Venezia. Ad aprire la manifestazione i parenti delle vittime delle mafie (circa 500), seguiti dai gonfaloni dei Comuni, delle Province e delle Regioni. Come richiesto nei giorni scorsi dal fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, non ci sono bandiere di partito ma solo quelle delle diverse associazioni che hanno promosso la manifestazione. All’iniziativa è annunciata la presenza, tra gli altri, anche del leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, dell’ex segretario del Pd, Walter Veltroni, e del portavoce della Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero.
Lo slogan scelto per questa Giornata è: “Legami di legalità, Legami di responsabilità”. Il corteo è stato accompagnato dalla musica dei brani dei principali cantautori italiani e stranieri. Sul palco di Piazza Duomo sono stati letti brani scritti da vittime delle mafie (italiana e straniere) da parte ragazzi di scuole provenienti da tutta Italia. Poi, alcune testimonianze e a seguire la lettura degli oltre 900 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perche, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
A coordinare la giornata sul palco Simona Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Albero Dalla Chiesa. Centinaia i pullman provenienti da tutta Italia, un treno speciale da Napoli, migliaia di partecipanti provenienti dall’Italia, e dall’Europa. ”Non sarà un evento, non sarà un corteo - aveva spiegato Don Luigi Ciotti - Milano, la Lombardia, l’intero paese si prepara ad un abbraccio sincero ai familiari italiani e stranieri delle vittime delle mafie. Arrivano cariche di ferite che non sono risanabili, chiedono verità e giustizia. Non basta solidarietà, ci vuole corresponsabilità. Ai partecipanti, ai rappresentanti delle istituzioni, al mondo politico chiediamo semplicemente di guardarli negli occhi e di vedere i loro volti. Perchè chi si impegna in politica ha una grande responsabilità e il primo codice è la propria coscienza”.
PRESIDIO FORZA NUOVA - In piazza Aspromonte un gruppo di circa 60 attivisti di Forza Nuova, che avrebbero voluto prendere parte alla manifestazione della Giornata della memoria contro le mafie promossa da Libera, è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Era stata la stessa ‘Libera’ a chiedere che non ci fossero militanti di forze politiche nel corteo, poichè si ritiene che la contemporanea presenza di gruppi di estrema sinistra nella manifestazione possa rischiare di far scoppiare incidenti.
WALTER VELTRONI - L'ex segretario del Pd, che ha preso parte al corteo, ha detto: "Non mi pare si vada nella giusta direzione, dal punto di vista dei provvedimenti, se penso a quello che si sta pensando sulle intercettazioni o allo scudo fiscale. Ma stanno facendo molto bene magistrati e forze dell’ordine, assicurando alla giustizia i capi di queste organizzazioni’’. ‘’E comunque - ha aggiunto Veltroni - c’è un problema che va oltre il Governo: sono i candidati alle elezioni regionali che sono sostenuti dalla mafia, dalla camorra e dalla ‘ndrangheta, contravvenendo al codice stabilito dalla commissione Antimafia, che dopo esaminerà questi nomi con grande severità’’. ‘’Mi lega a Libera un rapporto di molti anni - ha ricordato Veltroni - quando ero sindaco di Roma e prima, quando abbiamo fatto molte cose sui temi del contrasto alla mafia, e considero questa manifestazione una grandissima prova di forza della democrazia, che assume come priorità la lotta contro le mafie’’.
ANTONIO DI PIETRO - Il leader dell'Italia dei valori ha detto: "I cattivi esempi vengono soprattutto dalla politica e dalle istituzioni democratiche. Spero ci si liberi da questo cappio della criminalità che è entrata nelle istituzioni". "Bisogna istruire i ragazzi - ha sottolineato - a rispettare le leggi. Il problema è che in questo periodo troppi cattivi esempi stanno distogliendo i ragazzi dal rispetto della legge come fattore di sviluppo". Inoltre, l’ex magistrato ha elencato una serie di «regolette» che basterebbe applicare per «cambiare il paese».
ROBERTO FORMIGONI - Il presidente della Regione Lombardia ha aderito «idealmente» alla giornata antimafia di Milano e ha polemizzato sulla presenza in piazza Duomo di candidati e partiti politici, che sarebbe contraria alla volontà degli organizzatori. "Ho rispettato - ha dichiarto Formigoni - la richiesta, fatta direttamente a me dagli organizzatori, che nessuna bandiera, nessun simbolo e nessun candidato fosse presente oggi in piazza. Stupisce che altri candidati e altri partiti politici non abbiano rispettato la volontà degli organizzatori". Formigoni comunque "aderisce idealmente alla manifestazione organizzata dall’associazione Libera e si inchina di fronte a tutte le vittime che hanno pagato con la vita il loro amore per la legalità". Il presidente della Regione "ha incontrato personalmente due volte in questi mesi gli organizzatori e lo stesso don Luigi Ciotti, ha aderito alla loro richiesta di sostegno economico deliberando un contributo di 30 mila euro, ha dato seguito alla loro richiesta che Regione Lombardia fosse presente alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa con il sottosegretario Giammario".
DON CIOTTI - Il fondatore dell’Associazione antimafia Libera è stato l'ultimo ad intervenire: “Li vogliamo ricordare tutti perchè le vittime delle mafie, del terrorismo, del dovere sono tutte morte per la stessa ragione, la giustizia e la democrazia. Questa giornata nasce e si rinnova per essere non un evento, ma una tappa di un cammino sociale, educativo, culturale che dura 365 giorni l’anno”. Un discorso a tutto campo nel quale don Ciotti ha toccato svariati temi, dalla piaga del lavoro nero all’acqua come “bene da difendere” fino ai problemi dell’immigrazione. Infine, il richiamo a una politica che torni a essere una “politica con la p maiuscola”. “Vi prego, abbiamo bisogno di meno parole e più fatti - ha detto don Ciotti - la corruzione non è possibile perchè non è possibile una società che ruba a se stessa. Non è possibile una concentrazione di potere e di interessi economici che adombra i principi costituzionali e mette a rischio la democrazia. Le leggi - ha poi aggiunto - devono rispettarle tutti”.
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