
Napoli, il bar del video choc alla Sanità
era il covo di tre poliziotti corrotti
NAPOLI (18 marzo) - Dieci mesi dopo il delitto del boss Mariano Bacioterracino con il killer, arma in pugno, ripreso all’esterno del bar al rione Sanità a Napoli, è svolta nell’inchiesta: risultano, infatti, indagati per presunti legami con il clan camorristico Misso, il titolare del bar Vergini e tre agenti di polizia. Si tratta di Antonio Bustelli, meglio noto come Don Antonio, titolare della caffetteria teatro del raid assassino; e, inoltre, i tre agenti. Quattro indagati per concorso in associazione camorristica, per i quali la Dda di Napoli ha chiesto, senza ottenerlo, l’arresto in carcere: la misura cautelare è stata, infatti, rigettata dal gip Luisa Toscano, per «assenza di esigenze cautelari» ed è stata riproposta in sede di appello al Riesame dalla stessa Dda partenopea.
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