mercoledì 17 marzo 2010

Stragi di mafia del '93-'94, un arresto Raffica di perquisizioni in tutta Italia


Stragi di mafia del '93-'94, un arresto Raffica di perquisizioni in tutta Italia

Francesco Tagliavia, già detenuto,
accusato con altri nuovi indagati
per le bombe e gli attentati
a Firenze, Roma e Milano

FIRENZE


Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è il frutto di una svolta nelle indagini, dirette dalla Dda fiorentina, sulle stragi mafiose del 1993-1994 a Firenze, Roma e Milano. La misura, disposta dal gip di Firenze, è stata notificata in carcere a Francesco Tagliavia, 56 anni, detenuto. Nel corso della giornata ci sono state anche numerose perquisizioni in varie regioni italiane, nei confronti di persone che sarebbero collegate al nuovo indagato per l’inchiesta sulle stragi.

Tagliavia è collocato dagli inquirenti ai vertici della famiglia mafiosa di Corso dei Mille di Palermo, appartenente al mandamento di Brancaccio. E' indagato per strage, devastazione e detenzione di un ingente quantitativo di materiale esplosivo, in concorso con altre persone, tra le quali Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Matteo Messina Denaro, Bernardo Provenzano, Salvatore Riina e Vittorio Tutino, tutti già condannati per l’inchiesta fiorentina sulla campagna stragista di Cosa nostra per le autobombe che esplosero in via dei Georgofili a Firenze, in via Palestro a Milano e a San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro a Roma, rispettivamente il 27 maggio, il 27 luglio e il 28 luglio del 1993 - causando 10 morti, 95 feriti e danni enormi al patrimonio artistico e religioso -, e i falliti attentati a Maurizio Costanzo a Roma in via Fauro (14 maggio 1993), allo stadio Olimpico (23 gennaio 1994) e al pentito Totuccio Contorno a Formello (14 aprile 1994).

Gli inquirenti contestano a Tagliavia di aver contribuito alla realizzazione degli attentati, essendosi attivato, in ragione anche della sua collocazione ai vertici della famiglia di Corso dei Mille, nell’organizzazione dei fatti di strage e nella gestione della fase attuativa dei delitti, mettendo a disposizione alcuni esecutori e finanziandone le trasferte. Alla nuova ordinanza di custodia cautelare si è arrivati dopo oltre due anni di indagini - dirette dalla procura della Repubblica di Firenze e svolte dalla Dia di Firenze in collaborazione con i centri operativi della Direzione investigativa antimafia di Roma e Palermo - che hanno interessato Toscana, Sicilia, Lombardia, Abruzzo, Lazio e Marche. Gli inquirenti sono arrivati a Tagliavia anche grazie alle parole di Spatuzza, il controverso pentito che nei mesi scorsi ha tirato in ballo Marcello Dell’Utri. «Lo consideriamo attendibile, altrimenti non avremmo avviato di nostra iniziativa le procedure per ammetterlo al programma di protezione provvisoria a cui poi si sono associate Caltanissetta e Palermo», ha detto il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi.

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