martedì 9 marzo 2010

Mafia: vescovi del Sud, Chiesa troppo timida, serve coraggio


Mafia: vescovi del Sud, Chiesa troppo timida, serve coraggio

Vescovo Agrigento, abolire feste religiose dove comandano cosche

(ANSA) - ROMA, 9 MAR - La Chiesa e' stata 'a volte troppo timida' di fronte alla mafia, ed e' ora di scelte coraggiose per il Sud': affermano tre vescovi del Sud. 'Bisogna fare in modo che il documento della Cei sul Mezzogiorno non finisca sugli scaffali, come quello di 20 anni fa', hanno detto ancora, intervistati da Famiglia Cristiana. Il vescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, ha proposto di 'abolire ogni festa religiosa nei paesi dove si contano gli omicidi'. Montenegro e' il prelato che a Natale tolse i Re Magi dal presepe lasciando la scritta: 'respinti alla frontiera' come immigrati clandestini'.

'Il sacro non basta per ritenersi a posto - aggiunge - se poi nessuno denuncia e la cultura mafiosa e' l'unica ammessa'. Il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, osserva: 'Se dopo Pasqua nessuno parlera' del documento Cei, avremo fallito'. Mogavero teme una Chiesa 'icona dell'antimafia', che sollevi i singoli dalle responsabilita'. 'Non siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda'' anche nella Chiesa - ha aggiunto - e occorre riflettere ''anche nelle nostre comunita'' sul senso della ''parola terribile'' citata nel documento Cei sul Mezzogiorno: 'collusione'. 'La nostra gente deve tornare a essere protagonista, si diventa protagonisti con il voto e con volti nuovi'', ha osservato il vescovo di Locri, mons. Giuseppe Morosini, e forse ''bisognava essere piu' chiari, anche nelle responsabilita' di una Chiesa a volte troppo timida''.

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