martedì 16 marzo 2010

Inaugurata a Reggio Calabria la sede dell'Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità


Inaugurata a Reggio Calabria la sede dell'Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata

Altre sedi decentrate saranno costituite per la gestione dei patrimoni presenti nelle singole regioni. Il ministro dell'Interno: «Questa è una battaglia di tutti»


Negli ultimi 18 mesi sono stati sequestrati beni illeciti per oltre sette miliardi e mezzo. Sarà l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, inaugurata questa mattina a Reggio Calabria, a gestire l’immenso patrimonio.

«È una giornata da incorniciare» ha dichiarato il ministro dell’Interno Roberto Maroni intervenendo alla cerimonia di inaugurazione. L’Agenzia, per intervenire al meglio sui patrimoni presenti nelle singole regioni avrà anche altre sedi decentrate.
«Tutti, destra e sinistra - ha detto Maroni - insieme alle istituzioni, governo centrale e governi locali, devono unire gli sforzi per contrastare e sconfiggere definitivamente la criminalità organizzata».
«Questa è una battaglia di tutti» ha ribadito il ministro dell’Interno che ha «colto con grande favore» il voto all'unanimità della Camera dei deputati sul decreto legge del Governo che ha istituito l'Agenzia.

Oltre all'aggressione ai patrimoni mafiosi, l’altra strada indicata da Maroni «determinante per sconfiggere le mafie» è quella della cattura dei latitanti e, proprio oggi, un altro pericoloso ricercato della 'ndrangheta è stato arrestato in Calabria. Negli ultimi 18 mesi, ha riferito Maroni, sono stati catturati 22 dei 30 latitanti più pericolosi. «Adesso - ha detto - stiamo stringendo il cerchio attorno alla 'primula rossa' Matteo Messina Denaro».

Alla cerimonia sono intervenuti, insieme al direttore dell'Agenzia prefetto Alberto Di Pace e al sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, il sottosegretario all'Interno Francesco Nitto Palma, il capo della Polizia Antonio Manganelli, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone.

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