venerdì 15 gennaio 2010

Il pentito Vara presente in tribunale: “Ecco perchè avvenne la strage di San Giovanni Gemini”


Il pentito Vara presente in tribunale: “Ecco perchè avvenne la strage di San Giovanni Gemini”

Ciro Vara, il collaboratore di giustizia di Vallelunga Pratameno, è arrivato al tribunale di Agrigento con tre poliziotti in borghese che lo scortavano. In pochi, fra i corridoi, avranno sospettato che quell’anziano distinto, in passato era un killer di mafia reo confesso del sequestro del piccolo Di Matteo. Ieri mattina ha deposto al processo sulla strage di San Giovanni Gemini. Il 29 settembre del 1981 in un bar furono uccisi il presunto boss Calogero Pizzuto (detto Gigino) e due avventori del locale assaltato dal commando mafioso, Michele Ciminnisi e Vincenzo Romano. “Pizzuto – ha detto Vara “circondato” dai poliziotti – è stato ammazzato dopo che non si presentò alla convocazione della commissione di Cosa Nostra. Nell’assalto al bar restarono uccisi due innocenti”. In video collegamento ci sono i tre imputati. Gli ex capi dei capi Totò Riina e Bernardo Provenzano e l’ex “cassiere” Pippo Calò. “Eravamo in piena guerra di mafia – racconta ancora Vara – e Pizzuto era entrato in contrasto con la corrente corleonese per via della vicinanza col gruppo di Bontade e Inzerillo. Vincenzo Privitera un giorno mi disse che doveva essere ucciso. All’epoca era a capo del mandamento di Castronovo di Sicilia anche se viveva a San Giovanni Gemini. Si era allontanato dalla Sicilia per un mese, ormai era in aperto contrasto con l’ala di Cosa Nostra riconducibile a Riina. Cercava solo un pretesto – dice ancora Vara – per farlo uccidere e lo trovò quando non si presentò alla convocazione della commissione”. Il 16 febbraio sarà interrogato il pentito Salvatore Facella, ultimo teste dei pubblici ministeri Giuseppe Fici e Adriano Scudieri. Nessun teste della difesa, subito dopo si passerà alla requisitoria.

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