martedì 19 maggio 2009

CAMORRA: LATITANTE CLAN CASALESI ARRESTATO NEL CASERTANO



CAMORRA: LATITANTE CLAN CASALESI ARRESTATO NEL CASERTANO CASERTA

- Un latitante del clan dei casalesi, Franco Letizia, 32 anni, inserito tra i cento pregiudicati più pericolosi d'Italia, è stato arrestato da agenti della Squadra mobile di Caserta poco prima della mezzanotte scorsa a San Cipriano D'Aversa, una delle roccaforti casertane dell'organizzazione camorristica. Letizia, ritenuto un fedelissimo di uno dei capi storici dei casalesi, Francesco Bidognetti detto 'Cicciott e mezzanotte', è stato bloccato dai poliziotti, che a conclusione di indagini ed appostamenti erano riusciti a localizzare il rifugio, in un appartamento di una zona periferica di San Cipriano, nella disponibilià di Antonio Diana, 41 anni, arrestato per favoreggiamento insieme con un altro presunto affiliato alla cosca, Carlo Corvino, 40 anni. I due erano insieme con il latitante al momento dell'irruzione dei poliziotti della Mobile casertana, diretta dal vice questore Rodolfo Ruperti.


Letizia, considerato dagli investigatori, tra l'altro, uno degli esattori delle estorsioni del clan Bidognetti, sfuggi un anno e mezzo fa all'operazione 'Domizia' del 18 aprile 2008, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nel corso della quale furono eseguite da Polizia, Carabinieri e Dia di Napoli 52 delle 64 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea. I destinatari dei provvedimenti restrittivi erano ritenuti affiliati o fiancheggiatori delle due fazioni dei casalesi capeggiate da Francesco Bidognetti, in carcere da anni, al regime di 41 bis, e dei Tavoletta, in lotta da tempo per il predominio delle estorsioni e dei traffici illeciti tra Castevolturno, sul litorale casertano e Villa Literno. Gli arrestati erano accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi, traffico di droga, illecita concorrenza. L'operazione, disposta dalla Dda partenopea, fu favorita dalle rivelazioni di Anna Carrino, 47 anni, moglie di Bidognetti, che da alcuni mesi aveva cominciato a collaborare con gli investigatori.

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