20 arresti ad Avigliano
POTENZA – I Carabinieri stanno eseguendo una ventina di ordinanze di custodia cautelare – la metà in carcere - nei confronti di altrettanti appartenenti ad un’organizzazione che, da circa un anno, aveva avviato un intenso traffico di droga acquistandola a Napoli, da appartenenti a clan camorristici, e rivendendola nella zona di Potenza.
Gli arresti sono eseguiti ad Avigliano (Potenza) – la «base» dell’organizzazione – dai Carabinieri dei reparti speciali del comando provinciale, su disposizione del gip distrettuale di Potenza, Luigi Spina, che ha accolto la richiesta del pm della Direzione distrettuale antimafia, Francesco Basentini, che ha coordinato le indagini.
L'operazione è denominata «Caronte»: l’organizzazione usava due o tre persone come «corrieri» della droga - soprattutto eroina – e gli altri per rivenderla.
Prima "clienti", poi spacciatori e infine corrieri della droga, trasportata per lo più "nascondendo" i cilindretti di eroina nello stomaco: avevano trasformato Avigliano (Potenza) in una vera e propria piazza di spaccio, per distribuire – anche nel capoluogo lucano – lo stupefacente comprato a Secondigliano e Scampia (Napoli).
I particolari dell’operazione "Caronte" sono stati illustrati stamani, a Potenza, dal Procuratore della Repubblica, Laura Triassi, e dai comandanti provinciale e del nucleo operativo dei carabinieri, il colonnello Giuseppe Palma e il capitano Antonio Milone. Le indagini prendono il nome proprio dal fatto che molti "clienti" sono stati poi trasformati in spacciatori: undici persone sono finite in carcere, nove ai domiciliari e per due persone è stato disposto l’obbligo di dimora. Tutti hanno un’età compresa tra i 20 e i 36 anni.
La droga veniva acquistata nel napoletano e poi portata, con due viaggi ogni settimana, in Basilicata, spesso usando mezzi pubblici: quando i corrieri utilizzavano invece le automobili, la scelta del percorso cadeva su strade interne, per evitare i controlli. L’eroina, acquistata a circa dieci euro per ogni capsula, veniva poi rivenduta a circa 70 euro: i corrieri spesso la nascondevano nel proprio corpo, con un metodo purtroppo comune tra gli spacciatori per i viaggi internazionali, e rischiosissimo perché la rottura di un contenitore porta alla morte rapida per overdose. Lo stupefacente veniva poi venduto (e anche consumato) in alcuni locali privati di Avigliano, come garage e cantine, o portato "a domicilio" dei clienti, soprattutto a Potenza. Non sono mancati casi di violenze ed estorsioni per il mancato pagamento delle somme dovute agli spacciatori. Le indagini sono cominciate grazie alle confessioni di alcuni acquirenti, e poi proseguite con controlli sui traffici e sulle intercettazioni ambientali e telefoniche. Le misure cautelari sono state disposte dal gip di Potenza, Luigi Spina, su richiesta del pm della Dda, Francesco Basentini.
POTENZA – I Carabinieri stanno eseguendo una ventina di ordinanze di custodia cautelare – la metà in carcere - nei confronti di altrettanti appartenenti ad un’organizzazione che, da circa un anno, aveva avviato un intenso traffico di droga acquistandola a Napoli, da appartenenti a clan camorristici, e rivendendola nella zona di Potenza.
Gli arresti sono eseguiti ad Avigliano (Potenza) – la «base» dell’organizzazione – dai Carabinieri dei reparti speciali del comando provinciale, su disposizione del gip distrettuale di Potenza, Luigi Spina, che ha accolto la richiesta del pm della Direzione distrettuale antimafia, Francesco Basentini, che ha coordinato le indagini.
L'operazione è denominata «Caronte»: l’organizzazione usava due o tre persone come «corrieri» della droga - soprattutto eroina – e gli altri per rivenderla.
Prima "clienti", poi spacciatori e infine corrieri della droga, trasportata per lo più "nascondendo" i cilindretti di eroina nello stomaco: avevano trasformato Avigliano (Potenza) in una vera e propria piazza di spaccio, per distribuire – anche nel capoluogo lucano – lo stupefacente comprato a Secondigliano e Scampia (Napoli).
I particolari dell’operazione "Caronte" sono stati illustrati stamani, a Potenza, dal Procuratore della Repubblica, Laura Triassi, e dai comandanti provinciale e del nucleo operativo dei carabinieri, il colonnello Giuseppe Palma e il capitano Antonio Milone. Le indagini prendono il nome proprio dal fatto che molti "clienti" sono stati poi trasformati in spacciatori: undici persone sono finite in carcere, nove ai domiciliari e per due persone è stato disposto l’obbligo di dimora. Tutti hanno un’età compresa tra i 20 e i 36 anni.
La droga veniva acquistata nel napoletano e poi portata, con due viaggi ogni settimana, in Basilicata, spesso usando mezzi pubblici: quando i corrieri utilizzavano invece le automobili, la scelta del percorso cadeva su strade interne, per evitare i controlli. L’eroina, acquistata a circa dieci euro per ogni capsula, veniva poi rivenduta a circa 70 euro: i corrieri spesso la nascondevano nel proprio corpo, con un metodo purtroppo comune tra gli spacciatori per i viaggi internazionali, e rischiosissimo perché la rottura di un contenitore porta alla morte rapida per overdose. Lo stupefacente veniva poi venduto (e anche consumato) in alcuni locali privati di Avigliano, come garage e cantine, o portato "a domicilio" dei clienti, soprattutto a Potenza. Non sono mancati casi di violenze ed estorsioni per il mancato pagamento delle somme dovute agli spacciatori. Le indagini sono cominciate grazie alle confessioni di alcuni acquirenti, e poi proseguite con controlli sui traffici e sulle intercettazioni ambientali e telefoniche. Le misure cautelari sono state disposte dal gip di Potenza, Luigi Spina, su richiesta del pm della Dda, Francesco Basentini.
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