Bari una delle basi operative 15 arresti in tutta Europa
ROMA – Blitz della Polizia contro le mafie slave operanti in Italia: gli uomini del Servizio centrale operativo e della Squadra mobile di Bari stanno eseguendo 15 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di cittadini georgiani e russi, emesse dal Gip di Bari su richiesta della Dda. Le accuse nei confronti degli indagati sono omicidio e associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, finalizzata a commettere furti, estorsioni, riciclaggio, corruzione e uso di documenti falsi.
All’organizzazione gli investigatori sono arrivati indagando sull'omicidio di un georgiano avvenuto a Bari nel gennaio 2012. Alle indagini hanno collaborato l'Interpol e le squadre mobili di Milano, Roma, Firenze, Lucca ed Avellino. Gli arresti sono stati eseguiti sia in Italia, a Roma, Viareggio, Empoli, Milano e Avellino, sia all’estero, in Portogallo, Repubblica Ceca, Ungheria, Lituania e Russia.
Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, il cittadino georgiano ucciso a Bari nel gennaio dello scorso anno, era rimasto vittima di una faida tra due clan rivali di origine georgiana ma operanti nel capoluogo pugliese. I presunti autori di quell'omicidio sono stati arrestati nel blitz della polizia ma il lavoro degli investigatori della squadra mobile di Bari e dello Sco ha consentito di individuare non solo loro ma tutti i componenti dell’organizzazione. Una struttura criminale transnazionale che agiva con metodi tipicamente mafiosi e che aveva cellule operative sparse in Europa e in Italia, impegnate nella gestione di diverse attività illecite.
Sono 28 complessivamente le misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Bari Giulia Romanazzi su richiesta dei pm Marcello Quercia e Patrizia Rautiis: 15 i provvedimenti eseguiti, compreso quello nei confronti di un capomafia catturato in Ungheria.
Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Bari in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo, coordinate dalla Dda di Bari, sono partite il 6 gennaio 2012, dopo l'omicidio del 51enne Tchuradze Rezav, detto 'Rezo', ucciso con 4 colpi di pistola a braccia, gambe e fronte in piazza Aldo Moro, vicino alla stazione centrale di Bari.
Il delitto, hanno scoperto gli investigatori, sarebbe maturato nell’ambito di una guerra tra i clan rivali di Kutaisi e Rustavi, che a Bari controllavano il traffico commerciale da e verso la Georgia attraverso due agenzie di spedizioni, la 'Italiano srl' e la 'Geotransit srl'. Le indagini hanno consentito di identificare i responsabili dell’omicidio, quattro cittadini georgiani fra i 24 e i 33 anni. Due di loro sono stati arrestati in Portogallo, gli altri due sono latitanti. Oltre ai due presunti killer di Rezo, appartenenti al clan Rustavi, sono state arrestate altre 13 persone ritenute esponenti del clan rivale di Kutaisi (di cui la vittima faceva parte) in Repubblica Ceca, Lituania, Russia, Portogallo e Ungheria. Tra questi anche il capo mafia Dzangveladze Merab.
Dalle indagini svolte in collaborazione con gli uomini dell’Interpol e dell’Europol, è emersa l’esistenza di un’articolata organizzazione criminale transnazionale, composta da georgiani, armeni, azeri e russi, con ramificazioni in Europa e nei Paesi appartenenti all’ex Unione Sovietica. Basi operative in Italia sono state individuate a Bari, Napoli, Empoli, Venezia, Roma e Milano.
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