Il procuratore di Palermo: Cosa nostra interessata soprattutto agli appalti pubblici. Il momento è positivo come contrasto alla mafia militare. Questo però non ci deve illudere, perché è aumentato di gran lunga il potere di infiltrazione economica
PALERMO. "Abbiamo il fondato sospetto che tutto il sistema economico siciliano, con particolare riguardo al settore degli appalti pubblici, sia stabilmente sotto il controllo della mafia. Ci stiamo attrezzando, abbiamo qualche risultato, ma è un mondo nuovo che va affrontato con nuove tecniche e nuovi mezzi". Lo ha detto il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, agli studenti accorsi allo Steri per la prima lezione antimafia inaugurata oggi dalla fondazione Falcone insieme all'Ateneo e Confindustria Sicilia.
"Al tempo in cui io ero studente - ha proseguito Messineo - la tesi prevalente ripeteva che la mafia non esiste, ma si trattava di un'invenzione di cattivi giornalisti che non avevano altro di cui occuparsi. Un seminario di questo tipo allora sarebbe stato impensabile. La negazione della mafia non era solo un fatto culturale - ha aggiunto Messineo - ci sono stati anni di cui ci vergogniamo e durante i quali la mafia era vista come uno stabilizzatore sociale. Oggi la nostra normativa antimafia viene studiata e imitata nei paesi più disparati".
Messineo ha poi tracciato un bilancio: "Le nostre stime sono approssimative ma valide e ci dicono che in 20 anni le persone condannate per il reato di associazione mafiosa sono state migliaia. Se si considera che la forza della mafia nella Sicilia occidentale, cioè nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento, è stimabile intorno ai 3-4 mila individui, possiamo concludere che almeno una volta nella loro vita questi individui sono stati condannati e ciò testimonia la grande efficienza del sistema". Messineo ha affrontato anche il tema degli strumenti della lotta antimafia, come la confisca dei beni e le collaborazioni dei pentiti. "Non ci riguardano gli aspetti intimi, se cioè il pentito sia veramente pentito di ciò che ha fatto, ma quanto riferisce all'autorità giudiziaria e anche in questo la nostra legislazione è all'avanguardia e oggetto di studio da altri Paesi". Sulla situazione attuale il procuratore ha detto: "Il momento è positivo come contrasto alla mafia militare, prima gli omicidi erano 100 in un solo anno, oggi sono uno o due nello stesso arco di tempo. Questo però non ci deve illudere, perché è aumentato di gran lunga il potere di infiltrazione economica. Abbiamo il fondato sospetto che tutto il sistema economico siciliano, con particolare riguardo al settore degli appalti pubblici, sia stabilmente sotto il controllo della mafia".
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