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sabato 25 febbraio 2012
Corte dei conti: in Campania danni per falsi invalidi, consulenze e prebende
NAPOLI - Il conferimento illecito delle consulenze esterne, le spese inutili, la gestione del patrimonio pubblico (con in primo piano la vicenda Romeo, relativa al patrimonio comunale di Napoli, con un danno valutato in 104 milioni di euro). E ancora gli sprechi nel settore della Sanità, il dissesto degli enti locali, il fenomeno dei falsi invalidi, la distribuzione «di prebende a pioggia di salario accessorio», la mancata riscossione dei tributi, per finire ai casi di corruzione.
Sono i punti di criticità sui quali si è concentrato l'intervento della Corte dei Conti in Campania. Lo ha sottolineato, nel corso dell'incontro con i giornalisti in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, il procuratore regionale della Corte dei Conti Tommaso Cottone che ha tracciato un bilancio dell'attività del 2011. Un anno in cui sono state pronunciate condanne per circa 25 milioni di euro mentre le somme contestate con i soli atti di citazione ammontano a circa 137 milioni.
Una attività che colloca la procura campana al primo posto d'Italia sotto l'aspetto della produttività. Il magistrato, a proposito dei finanziamenti pubblici, ha sottolineato come l'intensificazione dei controlli, ha fatto sì che oggi «appare meno forte la quasi certezza di impunita». Cottone ha fatto riferimento a «conduzioni amministrative che richiedono profonde riconversioni sul piano culturale ancor prima che su quello amministrativo e della modifica legislativa». Ha affermato tuttavia che si sono registrati anche esempi di una «decisa inversione di tendenza», riferendosi alle politiche di controlli attuate dall'Inps e dalle economie sulla Sanità da parte della Asl di Salerno, che hanno portato a notevoli risparmi. «Con il rafforzamento dei sistemi di controllo, non solo l'opera di risanamento è possibile, ma è meno lontana di quanto si creda».
Cottone ha poi ricordato gli interventi più significativi. Questi, in sintesi: la sanzione nei confronti dei componenti della Giunta regionale che autorizzarono l'attivazione del mutuo destinato alla copertura di spese non di investimento inserite nel bilancio 2007 e 2006; citazione a carico della Regione e del ministero del lavoro per indebito utilizzo di 1,8 milioni di euro di fondi comunitari in materia di formazione professionale per il cosiddetto progetto Isola, attuato da precedenti amministrazioni regionali; l'invito a dedurre relativo a un danno di 12 milioni alla provincia di Caserta per i finanziamenti all'Acms, società di trasporto pubblico; un danno di circa 362mila euro accertato alle finanze del comune di Sarno per la indebita liquidazione di quote di salario accessorio; citazione in giudizio per i corsi fantasma alla Sovrintendenza archeologica di Pompei; atto di citazione per un danno da 104 milioni di euro per la gestione del patrimonio del comune di Napoli (il cosiddetto caso Romeo«; la condanna per gli amministratori del Comune di Benevento per l'illecito ricorso al condono riguardante la riscossione dei canoni di acque reflue; la questione del cosiddetto Ospedale del Mare, con un danno di circa 26 milioni di euro che vede chiamati in causa la società concessionaria, nonchè un ex assessore e dirigenti regionali.
Questi i nodi principali della relazione della Corte.
CONSULENZE ESTERNE. In molti casi evidenziata la «completa inutilità della spesa», in quanto gli incarichi sono stati conferiti «pur in presenza, nell'ambito dell'ente, di personale in grado di svolgere le prestazioni». Si tratta di un fenomeno «assai diffuso nel passato e ora in via di ridimensionamento per la decisa opera della Procura». Fenomeno che non riguarda solo gli enti locali, come il caso del Cira (centro ricerca aerospaziale) dove è stato riscontrato un danno di 106mila euro. Caso più eclatante «la gestione fallimentare del patrimonio comunale di Napoli affidata a una società concessionaria, del gruppo Romeo, per un danno alle finanze dell'ente valutato in 104 miilioni».
INEFFICIENTE GESTIONE. Danno di 4.852 euro al Comune di Casal di Principe per irregolarità nella tenuta delle scritture contabili di bilancio. Dirigenti e amministratori di Benevento condannati per un danno di circa due milioni e mezzo per omessa riscossione di entrate. Richiesta si sanzioni per oltre 3 milioni ai danni di consiglieri regionali per aver finanziato nel 2007 spese correnti attraverso la stipula di mutui.
SOCIETÀ PARTECIPATE. Si tratta di «uno dei punti di crisi di più forte impatto per l'economia regionale», un «moltiplicatore della spesa pubblica».
GESTIONE RIFIUTI. Si è registrato un «progresso nell'azione di contenimento di fenomeni che fino a poco tempo fa sembravano inarrestabili». Nel 2011 è arrivata la condanna per un sub commissario di governo per un danno di circa cinque milioni e mezzo. Il procedimento si riferisce a illeciti rimborsi spese e "illecita, in quanto inutile, stabilizzazione di numerosi Lavoratori socialmente utili destinati alla raccolta differenziata. In quel caso »gli amministratori operarono, con un enorme spreco di pubbliche risorse, non nell'interesse di un servizio vitale per la comunità, ma per corrispondere a istanze occupazionali e non a finalità emergenziali". Mancata raccolta differenziata: il Comune di Napoli è fermo al 18 per cento. Numerosi gli atti di citazione per la insufficiente raccolta, l'inefficienza dei consorzi di bacino, l'ingiustificata assunzione di LSU, le spese commissariali erogate contra legem e i siti abbandonati.
FINANZIAMENTI. Istruttoria avviata per l'indebito utilizzo dei fondi comunitari destinati alla formazione professionale (il progetto Isola), danno stimato in circa un milione e 800mila euro. Danno dci circa 500mila euro al Comune di Salerno per illecito impiego di risorse destinate a progetti di assistenza per i cittadini.
SANITÀ. Oggi "pur se si intravede qualche segnale positivo, il rientro della pregressa ed enorme (ma mai completamente stimata) situazione debitoria, gestione del personale, contenzioso, attività di staff, amministrazione e formazione, spesa farmaceutica, acquisizione di beni e servisi tramite appaltatori, sono le voci critiche del bilancio sanitario".
FALSI INVALIDI E PENSIONI POST MORTEM. Si è intensificata l'attività di contrasto al fenomeno dei falsi invalidi da parte dell'Inps. Sono in corso giudizi risarcitori per complessivi 2.509.000. Numerosi i casi di riscossioni di pensioni post mortem "un fenomeno assai diffuso, una volta erogate le provvidenze quasi mai possono essere recuperate": sono state comunque avviate azioni di recupero per 6 milioni e 930mila euro e recuperati poco più di 2 milioni.
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