Bilancio delle Fiamme Gialle sulle attività portate avanti lo scorso anno in Calabria. Colpo ai patrimoni dei clan. In dodici mesi intercettati 1.100 chilogrammi di stupefacenti
Il controllo economico del territorio è stato uno dei fondamentali compiti assolti dalla Guardia di Finanza in Calabria, anche nel 2011, ed è stato caratterizzato da un'azione di contrasto a tutto campo verso i fenomeni illeciti che insidiano le libertà economiche dei cittadini e compromettono lo sviluppo sociale. Un bilancio evidenziato in una nota della Guardia di Finanza rispetto alle attività portate avanti lo scorso anno nella regione, soprattutto nel contrasto alla criminalità organizzata.
In questo settore, infatti, sono stati effettuati 690 accertamenti patrimoniali che hanno interessato 922 persone fisiche e 231 persone giuridiche. Ne sono scaturiti sequestri di beni per circa 300 milioni di euro, confische per circa 250 milioni di euro. Tra le investigazioni patrimoniali condotte dai finanzieri, merita di essere ricordata quella che ha portato alla confisca di beni, per un valore stimato in 200 milioni di euro, a carico di una cosca reggina con importanti ramificazioni economiche nella capitale: fra i beni confiscati, noti locali pubblici ed immobili di prestigio a Roma. Sono state poi scoperte in Lombardia, grazie ad altra indagine condotta in Calabria, due società operanti nei servizi connessi ai trasporti e nel commercio di prodotti alimentari, intestate a «prestanome» e riconducibili ad esponenti delle «'ndrine» calabresi: in quella circostanza, sono state sequestrate azioni, obbligazioni, certificati di deposito, polizze assicurative, per un valore complessivo di 12 milioni di euro . I due casi sono emblatici della ormai nota capacità della 'ndrangheta di penetrare nel mercato immobiliare e, in generale, nel mondo imprenditoriale anche al di fuori del territorio calabrese.
Bilancio positivo anche nell'ambito dell'antiriciclaggio, dove le Fiamme gialle hanno approfondito 350 segnalazioni per operazioni finanziarie sospette con la denuncia di 30 persone, di cui 6 tratte in arresto, all'accertamento di condotte di riciclaggio per oltre 16 milioni di euro e al sequestro di beni per più di 1 milione di euro. Sono state, invece, 68 le persone denunciate nel contrasto al fenomeno dell'usura, di cui 21 in stato di arresto, e sequestrati beni per 500 mila euro.
Nel contrasto ai reati fallimentari sono state concluse 88 indagini che hanno portato alla denuncia di 124 persone delle quali 14 in stato d'arresto, all'accertamento di distrazioni di beni in danno dei creditori per 40 milioni di euro e al sequestro di immobili e quote societarie per circa 21 milioni di euro. Per la tutela dei marchi e sicurezza dei prodotti, oltre ai numerosi sequestri di prodotti delle più note griffes contraffatti, operati nei confronti di ambulanti abusivi, sono stati intercettati e sequestrati ingenti quantitativi di prodotti in arrivo nel porto di Gioia Tauro. Complessivamente, sono stati sequestrati circa 3,5 milioni di pezzi, in larga parte intercettati nello scalo marittimo di Gioia Tauro, e sono stati denunciati 229 responsabili.
Altro settore fondamentale nel bilancio delle attività, è stato quello del contrasto ai traffici internazionali di stupefacenti. Anche nel 2011, infatti, non sono mancati risultati d'assoluto rilievo; per tutti, si ricorda il sequestro di 560 Kg di cocaina effettuato nel mese di ottobre nel Porto di Gioia Tauro, un quantitativo di droga che, se immesso sul mercato, avrebbe fruttato all'organizzazione criminale proventi per 135 milioni di euro. Fra le indagini più complesse, si ricorda l'operazione che ha stroncato un'organizzazione criminale che importava droga dalla Colombia: in quell'occasione, sono state 18 le ordinanze di custodia cautelare eseguite nel territorio della piana di Gioia Tauro e in diverse regioni italiane, che hanno decapitato una pericolosa «holding» criminale, con propagazioni in Turchia, Germania, Olanda e in Sud America.
Complessivamente, nell'anno, sono stati sequestrati 1.096 Kg di cocaina, 8 Kg fra eroina, hashish ed altre sostanze psicotrope e sono state denunciate 438 persone, di cui 121 in stato di arresto. Infine, nel contrasto all'immigrazione clandestina sono stati sequestrati 26 natanti, arrestati 29 scafisti ed intercettato circa 2.000 immigrati clandestini.
In questo settore, infatti, sono stati effettuati 690 accertamenti patrimoniali che hanno interessato 922 persone fisiche e 231 persone giuridiche. Ne sono scaturiti sequestri di beni per circa 300 milioni di euro, confische per circa 250 milioni di euro. Tra le investigazioni patrimoniali condotte dai finanzieri, merita di essere ricordata quella che ha portato alla confisca di beni, per un valore stimato in 200 milioni di euro, a carico di una cosca reggina con importanti ramificazioni economiche nella capitale: fra i beni confiscati, noti locali pubblici ed immobili di prestigio a Roma. Sono state poi scoperte in Lombardia, grazie ad altra indagine condotta in Calabria, due società operanti nei servizi connessi ai trasporti e nel commercio di prodotti alimentari, intestate a «prestanome» e riconducibili ad esponenti delle «'ndrine» calabresi: in quella circostanza, sono state sequestrate azioni, obbligazioni, certificati di deposito, polizze assicurative, per un valore complessivo di 12 milioni di euro . I due casi sono emblatici della ormai nota capacità della 'ndrangheta di penetrare nel mercato immobiliare e, in generale, nel mondo imprenditoriale anche al di fuori del territorio calabrese.
Bilancio positivo anche nell'ambito dell'antiriciclaggio, dove le Fiamme gialle hanno approfondito 350 segnalazioni per operazioni finanziarie sospette con la denuncia di 30 persone, di cui 6 tratte in arresto, all'accertamento di condotte di riciclaggio per oltre 16 milioni di euro e al sequestro di beni per più di 1 milione di euro. Sono state, invece, 68 le persone denunciate nel contrasto al fenomeno dell'usura, di cui 21 in stato di arresto, e sequestrati beni per 500 mila euro.
Nel contrasto ai reati fallimentari sono state concluse 88 indagini che hanno portato alla denuncia di 124 persone delle quali 14 in stato d'arresto, all'accertamento di distrazioni di beni in danno dei creditori per 40 milioni di euro e al sequestro di immobili e quote societarie per circa 21 milioni di euro. Per la tutela dei marchi e sicurezza dei prodotti, oltre ai numerosi sequestri di prodotti delle più note griffes contraffatti, operati nei confronti di ambulanti abusivi, sono stati intercettati e sequestrati ingenti quantitativi di prodotti in arrivo nel porto di Gioia Tauro. Complessivamente, sono stati sequestrati circa 3,5 milioni di pezzi, in larga parte intercettati nello scalo marittimo di Gioia Tauro, e sono stati denunciati 229 responsabili.
Altro settore fondamentale nel bilancio delle attività, è stato quello del contrasto ai traffici internazionali di stupefacenti. Anche nel 2011, infatti, non sono mancati risultati d'assoluto rilievo; per tutti, si ricorda il sequestro di 560 Kg di cocaina effettuato nel mese di ottobre nel Porto di Gioia Tauro, un quantitativo di droga che, se immesso sul mercato, avrebbe fruttato all'organizzazione criminale proventi per 135 milioni di euro. Fra le indagini più complesse, si ricorda l'operazione che ha stroncato un'organizzazione criminale che importava droga dalla Colombia: in quell'occasione, sono state 18 le ordinanze di custodia cautelare eseguite nel territorio della piana di Gioia Tauro e in diverse regioni italiane, che hanno decapitato una pericolosa «holding» criminale, con propagazioni in Turchia, Germania, Olanda e in Sud America.
Complessivamente, nell'anno, sono stati sequestrati 1.096 Kg di cocaina, 8 Kg fra eroina, hashish ed altre sostanze psicotrope e sono state denunciate 438 persone, di cui 121 in stato di arresto. Infine, nel contrasto all'immigrazione clandestina sono stati sequestrati 26 natanti, arrestati 29 scafisti ed intercettato circa 2.000 immigrati clandestini.
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