mercoledì 2 ottobre 2013

Manette al sodalizio che gestiva la droga nel reggino

Cocaina e hashish dalla Francia, 23 arresti

 
La squadra Mobile di Reggio Calabria ha chiuso il cerchio intorno ad un'associazione che gestiva il traffico di droga e che aveva la sua base operativa a Gioia Tauro. La droga che arrivava dalla Francia finiva poi per essere spacciata in varie regioni italiane. Sequestrato anche un immobile per un milione di euro

GIOIA TAURO (RC) - E' scattata nel corso della notte un'operazione della Squadra mobile di Reggio Calabria che ha eseguito 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone accusate di aver fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e hashish.

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L'indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, ha permesso di disarticolare, secondo la polizia, una pericolosa ed agguerrita organizzazione criminale transnazionale, con base operativa nella Piana di Gioia Tauro, che provvedeva ad importare dalla Francia ingenti quantitativi di cocaina e hashish che venivano successivamente smerciati in altre regioni italiane. Contestualmente è stato disposto anche il sequestro preventivo di un immobile a Gioia Tauro, del valore di oltre un milione di euro, che era nella disponibilità di uno degli indagati.
I NOMI DELLE GRIFFE PER LA DROGA - Le indagini hanno permesso di appurare che la banda usava i nomi di diverse griffe della moda per indicare il tipo di droga che bisognava acquistare. Gli agenti della squadra mobile hanno compiuto numerose intercettazioni telefoniche dalle quali è emerso che i trafficanti di droga utilizzavano un linguaggio in codice e che si faceva riferimento a diverse case di moda. Proprio per questo motivo i poliziotti hanno deciso di chiamare 'Griffe' l’indagine che era in corso. 
In due distinte circostanze gli investigatori hanno sequestrato a Palermo una volta 75 chili di hascisc e l’altra due chili di cocaina. Sull'hascisc era stato imposto il marchio di una nota azienda che opera nel campo della moda. La droga veniva acquistata in Francia e poi importata in Italia utilizzando automobili di grossa cilindrata. Nelle auto erano realizzati degli appositi vani all’interno dei quali venivano nascosti l’hascisc e la cocaina. La droga, una volta giunta nella Piana di Gioia Tauro, veniva successivamente smistata in molte regioni italiane ed in modo particolare in Sicilia.
UN CHILO D'HASHISH 1.400 EURO - L'attività investigativa della squadra Mobile ha permesso anche di ricostruire il dato che la banda aveva importato dalla Francia mille chilogrammi di hashish in tre mesi, trasferendo per il pagamento un milione e mezzo di euro. I prezzi di acquisto di un chilo di hashish variava tra i 1.400 e i 1.700 euro mentre la cocaina variava tra i 45mila e i 50mila euro. 
«Chi importava -ha sottolineato il dirigente della squadra mobile reggina, Gennaro Semeraro- non aveva problemi nei pagamenti, saldava immediatamente». A riscontro delle intercettazioni, nel maggio 2011 sono stati sequestrati 75 kg di hashish e 27mila euro in contanti in autostrada all’altezza di Eboli (Salerno), e a Ficarazzi (Palermo), in una villa in contrada Badia, sono stati sequestrati due chilogrammi di cocaina e arrestati sette soggetti. Dalle indagini sono emersi rapporti intensi tra il gruppo dei calabresi e quello dei palermitani. A capo del gruppo dei siciliani c'era Giovanni Sacco, residente nel quartiere Brancaccio del capoluogo siciliano, il quale curava l’acquisto sistematico di ingenti quantitativi di droga direttamente dai calabrese. L’indagine, durata oltre due anni, è stata caratterizzata da numerose intercettazioni telefoniche e da servizi di sorveglianza finalizzati a riscontrare il contenuto dei dialoghi tra i componenti dell’organizzazione.

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