mercoledì 25 settembre 2013

Avvocato e postino del boss in carcere con le lettere nelle mutande



Napoli. L'avvocato Giuseppe Stabile, arrestato questa mattina nell'ambito del blitz contro il clan Aversano, per due volte, in occasione di un colloquio in carcere con un suo cliente oggi collaboratore di giustizia, nascose nelle mutande delle lettere da recapitare al capoclan Vincenzo Aversano. Lo afferma il pentito Giannantonio Masella, le cui dichiarazioni sono contenute nell'ordinanza di custodia cautelare del gip Raffaele Piccirillo. «Nella prima di queste lettere - racconta Masella - mi lamentavo con Aversano che le quote che mi arrivavano per le estorsioni erano più basse di quanto mi spettava, mentre le quote per la droga non mi arrivavano proprio. Nella seconda lettera insistevo per ammazzare uno dei fratelli Sorgente, e in particolare Crescenzo: i fratelli Sorgente sono gli imprenditori che mi avevano accusato dell'estorsione per cui sono stato arrestato». Il penalista, inoltre, a detta di Masella, nel 2006 fece da tramite tra Aversano e altri pregiudicati suoi clienti per la compravendita di una partita di armi da 30mila euro.

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