Coinvolti dirigenti e un consigliere regionale
«Hanno agevolato i clan camorristici»
CASERTA - Undici persone sono state colpite da misura cautelare in carcere e ai domiciliari per reati commessi con l’aggravante di aver agevolato clan camorristici del Casertano.
Si tratta di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli nei confronti di alcuni dirigenti dell'Asl di Caserta, del consigliere regionale Angelo Polverino (Pdl) e di imprenditori ai quali sono contestati, in riferimento alle specifiche posizioni, i reati di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, abuso d'ufficio e turbata libertà degli incanti, «avvalendosi del metodo mafioso e, comunque, al fine di agevolare l'associazione camorristica (sodalizi "Belforte di Marcianise e "dei Casalesi", nonché quello di corruzione» secondo l'accusa.
Ad eseguire la misura su mandato dei pm Giovanni Conzo e Luigi Landolfi della Dda di Napoli, con il procuratore aggiunto Francesco Greco, sono stati i carabinieri del nucleo operativo di Caserta.
L'attività investigativa si è svolta attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video, servizi di osservazione e pedinamenti, nonché attraverso l'acquisizione di documenti che hanno permesso - secondo l'accusa - di raccogliere a carico degli indagati un grave quadro indiziario, in relazione a vicende riguardanti un giro d'affari milionario.
Sotto la lente degli investigatori l'aggiudicazione di gare d'appalto per la gestione dei servizi di pulizie nelle strutture sanitarie locali.
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