La Corte dei conti ha condannato l’ex governatore che sta scontando una condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio
di ANTONIO DI GIOVANNI
PALERMO. “Nessun dubbio può sussistere circa l’esistenza di una grave lesione all’immagine della Regione siciliana, in conseguenza del comportamento delittuoso del suo presidente”. Con queste motivazioni la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti ha condannato l'ex governatore Totò Cuffaro, che sta scontando in carcere una condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio emessa nell’ambito del processo “talpe alla Dda”, a versare 150 mila euro per il danno all'immagine provocato alla Regione siciliana proprio da questa vicenda. Con la stessa sentenza i giudici contabili hanno condannato l’ex maresciallo del Ros Giorgio Riolo e il collaboratore amministrativo dell'ex Ausl di Palermo Salvatore Prestigiacomo a versare rispettivamente 100 mila all'Arma dei carabinieri e 25 mila euro all'Asp di Palermo.
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