«Puntate fino a centomila euro»
«Ci chiamano da qualsiasi zona di Napoli, anche normali cittadini, non solo camorristi. Noi capiamo che a giocare sono i camorristi, solo dagli importi delle giocate: dai 20mila euro in su, si capisce che sono camorristi». E non sembra essere solo un affare tutto interno alla camorra di Secondigliano, come si avverte da una buona dose di orgoglio che emerge dalle parole di un pentito: «No, non solo Arzano, Casoria, Terzo Mondo, no, qui da noi, a giocare alle scommesse vengono tutti, anche da Fuorigrotta e dal centro di Napoli».
di Leandro Del Gaudio
Una ventina di galoppini, telefonate frenetiche che tengono informati i capi dell’organizzazione: un calcioscommesse con i suoi impiegati e le sue regole, anche se clandestino e gestito dalla camorra, quella di Secondigliano della Vannella Grassi. Ma chi sono i clienti del business? «Tutti».«Ci chiamano da qualsiasi zona di Napoli, anche normali cittadini, non solo camorristi. Noi capiamo che a giocare sono i camorristi, solo dagli importi delle giocate: dai 20mila euro in su, si capisce che sono camorristi». E non sembra essere solo un affare tutto interno alla camorra di Secondigliano, come si avverte da una buona dose di orgoglio che emerge dalle parole di un pentito: «No, non solo Arzano, Casoria, Terzo Mondo, no, qui da noi, a giocare alle scommesse vengono tutti, anche da Fuorigrotta e dal centro di Napoli».
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