Gestivano il traffico della droga per i Pesce
Cinque persone sono state arrestate su disposizione del gip di Milano tra Calabria e Lombardia con l'accusa di traffico di stupefacenti. I cinque, secondo l'accusa, avevano stretto rapporti con le 'ndrine al fine di avviare una florida attività di traffico di droga
CATANZARO - Con una operazione congiunta gli uomini del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro e di Milano hanno arrestato 5 persone con l'accusa di traffico di droga. Gli arrestati, secondo quanto appurato dalla Finanza nel corso delle indagini, avevano contatti con alcuni clan della 'ndrangheta per gestire il traffico di stupefacenti tra la Lombardia e la Calabria. Gli arresti sono stati eseguiti in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare disposta del giudice per le indagini preliminari di Milano che ha accolto la richiesta della Dda. Gli arresti scaturiscono da una indagine dei finanzieri di Catanzaro che, nel febbraio scorso, avevano portato all’arresto di 43 persone. Secondo quanto emerso dalle indagine quello imbastito era un asse Calabria-Lombardia per il traffico di sostanze stupefacenti. Un accordo che vedeva protagonisti alcuni esponenti della 'ndrangheta di Reggio Calabria che vivevano nel Nord Italia e che potevano contare su ingenti capitali e sulle conoscenze di narcotrafficanti sudamericani e spagnoli.
I provvedimenti cautelari per l'operazione denominata "Cicala" sono stati emessi dal gip del tribunale di Milano, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, con le indagini che scaturiscono da un’operazione del Goa di Catanzaro e della Procura distrettuale di Reggio Calabria che, a febbraio scorso, portò all’arresto di 43 esponenti di una vera e propria holding della criminalità organizzata calabrese. Il gruppo finito in carcere con la nuova operazione era in grado di procacciarsi ingenti quantitativi di droga, come dimostrano i sequestri effettuati durante le indagini con 41 chilogrammi di cocaina e 286 chilogrammi di hashish intercettati. L’attività della Guardia di finanza ha permesso di individuare il responsabile del sodalizio, Pasquale Cicala, esponente di spicco nel Nord Italia per la cosca Pesce-Bellocco di Rosarno, già condannato in primo grado per associazione mafiosa per l’operazione "Crimine-Infinito". Tra i suoi referenti sul territorio milanese, Cicala poteva contare sul calabrese Giovanni Messina, 55 anni, che a sua volta era in contatto con altri due calabresi, Vincenzo Ferrinda, 31 anni, e Giovanni Calabrese, 56 anni. E’ a gennaio 2010 che l’attività investigativa della Finanza permette di intercettare una compravendita di cocaina fornita da Calabrese a Ferrinda, e proprio sull'autovettura di quest’ultimo vennero sequestrati 650 grammi di cocaina, 16mila euro in contanti e un bilancino di precisione, con l’arresto dello stesso Ferrinda
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