22 arresti, anche funzionari
BRINDISI – Un sistema di appalti truccati e una gestione "deviata" delle procedure amministrative per l'aggiudicazione delle gare di cui si occupavano i dirigenti dell’Area tecnica della Asl di Brindisi, che assegnavano gli incarichi ad "aziende amiche": la guardia di finanza e i carabinieri del Nas di Taranto hanno eseguito stamani 22 ordinanze di custodia cautelare (uno dei destinatari è deceduto) a carico di 5 funzionari Asl, oltre che rappresentanti di ditte private, molti dei quali imprenditori salentini.
L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi e dal pm Giuseppe De Nozza della Procura di Brindisi. Le misure cautelari sono state disposte dal gip Valerio Fracassi.
Le ipotesi di reato contestate sono a vario titolo l'associazione per delinquere, turbativa d’asta, falso in atti pubblici, corruzione, fredde in pubbliche forniture, violazione del segreto d’ufficio. I fatti contestati risalgono a un periodo compreso tra il 2006 e il 2012: sarebbero 61 le gare finite sotto la lente dei magistrati e degli investigatori.
Sono complessivamente 40 le persone complessivamente indagate. Anche per molti degli altri indagati – a quanto è dato sapere – la procura di Brindisi aveva chiesto al gip l’emissione della misura cautelare, ma il giudice è stato di diverso avviso.
Dei 22 arrestati (una 23esima persona per cui è stato ordinato l'arresto è nel frattempo deceduta) 11 sono stati portati in carcere, gli altri sono stati posti ai domiciliari. Tra gli arrestati vi è il dirigente dell’ufficio tecnico della Asl di Brindisi, Vincenzo Corso, che proprio nei giorni scorsi aveva ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta parallela, relativa alle forniture delle Tac in quattro ospedali della provincia, ed era stato destinatario di decreti di perquisizione.
Corso è ritenuto dalla pubblica accusa il regista dell’intero meccanismo illecito. Oltre a lui sono indagati funzionari dell’ area tecnica e diversi imprenditori: si tratta dei responsabili delle ditte 'amichè che – secondo gli inquirenti – ricevevano vantaggi dall’aggiudicazione degli appalti.
BRINDISI – Un sistema di appalti truccati e una gestione "deviata" delle procedure amministrative per l'aggiudicazione delle gare di cui si occupavano i dirigenti dell’Area tecnica della Asl di Brindisi, che assegnavano gli incarichi ad "aziende amiche": la guardia di finanza e i carabinieri del Nas di Taranto hanno eseguito stamani 22 ordinanze di custodia cautelare (uno dei destinatari è deceduto) a carico di 5 funzionari Asl, oltre che rappresentanti di ditte private, molti dei quali imprenditori salentini.
L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi e dal pm Giuseppe De Nozza della Procura di Brindisi. Le misure cautelari sono state disposte dal gip Valerio Fracassi.
Le ipotesi di reato contestate sono a vario titolo l'associazione per delinquere, turbativa d’asta, falso in atti pubblici, corruzione, fredde in pubbliche forniture, violazione del segreto d’ufficio. I fatti contestati risalgono a un periodo compreso tra il 2006 e il 2012: sarebbero 61 le gare finite sotto la lente dei magistrati e degli investigatori.
Sono complessivamente 40 le persone complessivamente indagate. Anche per molti degli altri indagati – a quanto è dato sapere – la procura di Brindisi aveva chiesto al gip l’emissione della misura cautelare, ma il giudice è stato di diverso avviso.
Dei 22 arrestati (una 23esima persona per cui è stato ordinato l'arresto è nel frattempo deceduta) 11 sono stati portati in carcere, gli altri sono stati posti ai domiciliari. Tra gli arrestati vi è il dirigente dell’ufficio tecnico della Asl di Brindisi, Vincenzo Corso, che proprio nei giorni scorsi aveva ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta parallela, relativa alle forniture delle Tac in quattro ospedali della provincia, ed era stato destinatario di decreti di perquisizione.
Corso è ritenuto dalla pubblica accusa il regista dell’intero meccanismo illecito. Oltre a lui sono indagati funzionari dell’ area tecnica e diversi imprenditori: si tratta dei responsabili delle ditte 'amichè che – secondo gli inquirenti – ricevevano vantaggi dall’aggiudicazione degli appalti.
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