Le pene sono state inflitte dal gup di Palermo Lorenzo Matassa a 17 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorso in associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni e traffico di droga. Un solo imputato - Salvatore Vitale - è stato assolto
PALERMO. Pene per un secolo di carcere sono state inflitte dal gup di Palermo Lorenzo Matassa a 17 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorso in associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni e traffico di droga. Un solo imputato - Salvatore Vitale - è stato assolto. Il processo, che si svolgeva in abbreviato, nasce dall' operazione antimafia denominata Addiopizzo V che portò all' arresto di decine di mafiosi della cosca di San Lorenzo capeggiata dai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
A 10 anni di carcere è stato condannato Salvatore Cataldo, a 4 Filippo Catania per il quale l'accusa di mafia è stata derubricata in favoreggiamento aggravato, a 6 Giovanni Cusimano e Gaetano Ciaramitaro, a 10 Gaspare Di Maggio, a 4 anni e 8 mesi Lorenzo Fazzone.
A quest'ultimo i pm Annamaria Picozzi, Amelia Luise e Lia Sava, avevano contestato il reato di associazione mafiosa, accusa modificata in concorso in associazione mafiosa dal gup. Due anni sono stati inflitti a Edoardo La Mattina, 8 a Giuseppe Lo Verde, 4 a Tommaso Macchiarella, 8 a Sergio Messeri, 5 anni e 4 mesi a Gioacchino Morisca, condannato per estorsione e non per mafia come chiesto dai magistrati, 6 a Calogero Pillitteri, 6 a Vincenzo Pipitone in continuazione con una precedente condanna.
Carlo Puccio, invece, ha avuto 8 anni Francesco Puglisi 6, il pentito Gaspare Pulizzi 2 e Massimo Giuseppe Troia 5 anni e 4 mesi.
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