Colpo di scena: torna in carcere lo zio della vittima
SANTERAMO - A poco più di un mese sembra ad una svolta il giallo dell’efferato omicidio della trentacinquenne Carmela Russi che ha scosso la comunità santermana. Intorno alle due di ieri mattina, infatti, i carabinieri hanno eseguito il fermo nei confronti di Bruno Baldassarre zio di Carmela Russi, principale indiziato dell’omicidio della donna, uccisa a pistolettate.
A seguito del fermo del quale, come afferma l’avvocato Vitangelo Laterza suo difensore, non si conosce ancora le motivazione, Bruno Baldassarre è stato associato alla casa circondariale di Bari ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il fermo è stato disposto dal pm della Procura di Bari, Lidia Giorgio. Come si ricorderà Bruno Baldassarre 45 anni , già noto alle forze dell’ordine, a poche ore dall’omi - cidio, avvenuto nell’abitazione del nonno che la vittima accudiva, fu sottoposto ad interrogatorio ed arrestato. Gli indizi raccolti dai carabinieri non furono ritenuti dal pm Lidia Giorgio tanto gravi da giustificare l’arresto .
«Gli indizi raccolti dagli inquirenti - sosteneva l’avvocato Laterza - rafforzano addirittura l’alibi del Baldassarre». Carmela fu ammazzata fra le 6 e le 7,30 della mattina di venerdì 4 maggio e lo zio Bruno proprio in quelle ore fu filmato da una telecamera. E così a distanza di pochissimi giorni Bruno Baldassarre fu rimesso in libertà per insufficienza di indizi. Le indagini che furono immediatamente avviate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e dai militari della locale stazione, affiancati da squadre di investigatori, si sono orientate al più stretto riserbo su più fronti, senza mai privilegiarne alcuno: dall’omicidio premeditato generato da risentimenti o motivi d’interesse economico, all’eredità della casa che lo zio Bruno Baldassarre non voleva cadesse in eredità alla povera Carmela così come deciso dai nonni, ed in particolare dalla nonna, che Carmela accudiva. Sono stati ricostruiti immediatamente gli ultimi momenti di vita della vittima, le relazioni parentali, le amicizie, le frequentazioni e le abitudini della donna procedendo senza sosta per risalire al movente. A tale incessante attività sono state associate decine di perquisizioni e di servizi finalizzati a monitorare i movimenti di persone sospette senza escludere tutti i soggetti noti al personale della locale stazione dei Carabinieri per i precedenti e per condotte violente. Ed ora forse il giallo di Carmela è ad una svolta. Si spera quella definitiva.
ANNA LARATO
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