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  BARI – Comincerà il 14 giugno prossimo, davanti alla sezione monocratica  distaccata del tribunale di Bitonto, il processo a 172 persone coinvolte  nell’indagine della procura di Bari sulla costruzione di 146 villette realizzate  abusivamente nella zona artigianale di Giovinazzo.
 
 Gli immobili, sotto  sequestro dal 21 settembre 2010, sarebbero state costruite dopo il rilascio di  autorizzazioni illegittime. Come illegittimo sarebbe anche l’iter amministrativo  della lottizzazione: in fase di approvazione, infatti, non sarebbe stato  richiesto il parere delle Ferrovie dello Stato, proprietarie di alcuni suoli  nella zona, non sarebbero state rispettate le distanze di sicurezza dai binari,  nè la superficie minima riservata ai parcheggi. L’inchiesta è partita quasi  contemporaneamente all’inizio dei lavori, nel 2004. Secondo le indagini della  sezione di Polizia municipale le villette sono state costruite in una zona che  il piano urbanistico riserva al 75% ad insediamenti artigianali e al 25% ad  abitativi. Dagli accertamenti è emerso invece che gli immobili costruiti hanno  tutti la destinazione abitativa, con balconcini al piano terra che impedirebbero  il passaggio per esempio di muletti, essendo quel livello destinato all’attività  produttiva. L’intera area, del valore di 50 milioni di euro, è ancora sotto  sequestro con la sola facoltà d’uso per i 34 lotti già abitati.
 
 Gli  abusi edilizi sono contestati dal pm inquirente, Renato Nitti, a costruttori,  progettisti, direttori dei lavori, acquirenti e a due funzionari del Comune di  Giovinazzo, l’ex dirigente dell’ufficio tecnico, Gaetano Remine, e l’attuale  Vincenzo Turtutto, tutti accusati di lottizzazione abusiva.
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