Un vero e proprio agguato è stato messo a segno nella notte a Cassano allo Ionio dove un giovane di 26 anni è rimasto ucciso dopo essere stato raggiunto da numerosi colpi di pistola. Avviate le indagini delle forze dell'ordine. Si sospetta un agguato di 'ndrangheta
CASSANO ALLO IONIO (CS) - Un agguato è stato compiuto ieri sera a Cassano allo Ionio. Persone al momento sconosciute hanno sparato numerosi colpi d’arma da fuoco contro Luigi Aleardi, di 26 anni. L’uomo è morto nella notte in ospedale. Sul posto oltre ai soccorsi sono intervenute le forze dell'ordine che hanno avviato le indagini per risalire agli autori della sparatoria. L'attentato è avvenuto attorno alla mezzanotte in un agguato lungo la strada provinciale che collega Sibari a Doria, nel Cassanese. In base a prime e sommarie ricostruzioni degli investigatori, coordinati dal capitano della Compagnia carabinieri di Corigliano, Pietro Paolo Rubbo, il giovane era a bordo del proprio fuoristrada quando è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco. Già ferito ma ancora cosciente, ha trovato la forza di avvisare telefonicamente i carabinieri. Quando i militari sono giunti sul posto, assieme a un’ambulanza del 118 contattata nel frattempo, i sanitari lo hanno soccorso e trasferito nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dove è stato anche sottoposto a un intervento chirurgico ma inutilmente: durante la notte il giovane è morto in seguito alle ferite riportate ieri sera. In base a una prima verifica degli investigatori, Aleardi aveva alle spalle solo piccoli precedenti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. La dinamica dell’omicidio fa pensare chiaramente a un agguato di 'ndrangheta, ma gli inquirenti ancora non si sbilanciano. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’agguato contro Luigi Aleardi è stato messo a segno da due persone che hanno sparato con un fucile caricato a pallettoni e una pistola.
In questo contesto, dopo l'omicidio, sono state avviate una serie di attività investigative. Perquisizioni domiciliari, esami stub, interrogatori, controlli incrociati, pattugliamenti del territorio e altre verifiche sono stati eseguiti la scorsa notte e durante la giornata di oggi dai carabinieri della Tenenza di Cassano e della Compagnia di Corigliano che indagano sull'omicidio di Luigi Aleardi.
Aleardi, secondo quanto trapela dagli investigatori, era già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti nello spaccio di stupefacenti e questi fanno ipotizzare che il suo omicidio possa essere motivato da un regolamento di conti all’interno degli ambienti legati al mercato degli stupefacentiche nel Cassanese e nel resto della Sibaritide sono molto floridi, anche se il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, che coordina le indagini, non si sbilancia chiarendo all’Agi «che tutte le ipotesi restano al momento valide». Per il momento il caso resta nelle mani della magistratura ordinaria della cittadina del Pollino, che però ha già informato dell’accaduto e resta costantemente in contatto della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Sono ancora tutti da valutare i presunti rapporti esistenti, almeno in passato, tra Aleardi e la cosca Forastefano che proprio tra le frazioni cassanesi di Doria e Sibari aveva il suo regno prima che fosse sgominata dalle diverse puntate della maxi operazione "Omnia" condotta dalla Dda catanzarese. La magistratura inquirente proprio in queste ore sta affidando, a un esperto di medicina legale che sarà supportato da un perito balistico, l’incarico per l’autopsia che sarà effettuata nelle prossime ore nell’obitorio dell’ospedale di Cosenza dove si trova il corpo di Aleardi.
LE REAZIONI. Sull'omicidio del ventiseienne è intervenuto il sindaco di Cassano, Gianni Papasso, il quale si è detto «sinceramente sgomento» per quanto accaduto, aggiungendo che mai avrebbe «voluto commentare una simile circostanza, perchè la nostra città – spiega – non è questa. Cassano allo Ionio è una comunità di gente onesta e laboriosa e non può essere macchiata da simili episodi delittuosi, che ribadisco non hanno nulla a che fare con il modo di comportarsi e vivere di questa gente».
Il sindaco si dice « sbigottito ed addolorato per questo tragico assassinio. Per tutto ciò, oggi, sento il dovere di manifestare la mia vicinanza a tutta la città ed alle forze dell’ordine, chiamate in prima linea a combattere l’illegalità ed a far prevalere il vero volto di un territorio sconvolto dalla criminalità e che ora vuole ribellarsi. In questi ultimi tempi le Forze dell’Ordine si sono distinte per qualità dell’azione repressiva messa in campo. Ora – ha aggiunto Papasso - chiediamo loro di starci ancor di più vicino e di aiutarci a rafforzare i termini e le azioni della strategia di prevenzione e contrasto della criminalità, micro o macro che sia. La città deve reagire con la forza del civismo e della cultura della legalità al degrado sociale ed etico che fa da sfondo ad un simile crimine, Cultura e legalità su cui questa neonata Amministrazione comunale – ha concluso il primo cittadino - intende investire sin da subito energie e risorse per arginare illegalità e disgregazione e su cui dovremo moltiplicare gli sforzi comuni».
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