Due ragazzi sono partiti a dorso di mulo da Portella delle Ginestre: attraverseranno 7 regioni e consegneranno a Napolitano un messaggio «che riporti l’attenzione sulla qualità della nostra vita, sull’ambiente che viviamo e sulle troppe ingiustizie sociali legate a interessi economici»
LAMEZIA TERME (CZ) – Una delegazione dell’Arci ha accolto a Lamezia Terme, Federico Bruno Price e Mirko Adamo, i due ragazzi siciliani che in sella ai loro muli sono partiti da Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, il 1 Maggio 2012, per arrivare dopo un mese e mezzo a Roma. L’incontro è avvenuto nelle campagna nei pressi dell’aeroporto. «Federico e Mirko – è scritto in una nota dell’Arci – non sono riusciti ad attraversare il fiume Amato, hanno quindi deciso di fare strade interne per tornare sulla spiaggia fino a raggiungere il camping Fabiano dove hanno passato la notte. Hanno incontrato un gruppo di studenti della scuola media Pietro Ardito che hanno appena terminato un percorso didattico sulla legalità e cittadinanza attiva. I giovani, in partenza per Palermo, hanno ascoltato le esperienze, le battaglie di Federico e Bruno fatte a Palermo, ma anche le storie che hanno raccolto lungo il loro tragitto. Domattina Paola e Giovanni, i due muli, insieme ai loro cavalieri riprenderanno il loro viaggio verso nord».Si tratta di una grande sfida, un viaggio a dorso di un mulo attraverso sette regioni: Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio, percorrendo il più possibile vie alternative a quelle principali, trafficate e comunque non adatte a bestie da soma. Federico e Mirko, prosegue la nota, «attraverseranno 7 parchi regionali e 4 parchi nazionali tra i più belli d’Italia, fermandosi in piccoli villaggi rurali ma anche in località diventate tragicamente simbolo di speculazione edilizia e di scelte irresponsabili come Scaletta Zanclea e Giampilieri in Sicilia, Rosarno in Calabria, luoghi dove forse si sarebbero potute evitare tragedie con una diversa politica eco-sostenibile, fino ad arrivare in Abruzzo, nei paesi colpiti dal terremoto del 2009, e dall’Aquila, dopo un viaggio di più o meno mille chilometri e circa un mese e mezzo di tempo, finalmente, a Roma, dove sarà consegnato il messaggio al Capo dello Stato».
Un messaggio che, viene spiegato, si compone raccogliendo, durante il lungo viaggio, le testimonianze della gente incontrata: «Abitanti dei piccoli centri rurali che cercano di sopravvivere alla speculazione edilizia o piccoli produttori che resistono con le loro attività indipendenti per non essere inglobati dalle grosse distribuzioni, rappresentanze dunque dei movimenti civici e associazioni di contadini, o anche movimenti operai, operatori del turismo eco-sostenibile, o semplici cittadini dei paesi attraversati, chiunque voglia aggiungere la sua testimonianza di protesta sociale ed ecologica, per un messaggio che riporti l’attenzione sulla qualità della nostra vita, sull’ambiente che viviamo e sulle troppe ingiustizie sociali legate a interessi economici. Paesi disastrati da eventi catastrofici, che forse si sarebbero potuti evitare se solo ci fosse stata una politica più attenta alla salute pubblica piuttosto che agli immediati profitti».
Il loro, precisano, non è solo un messaggio di protesta: «Eco Mulo è un progetto attivo, nella volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle politiche eco-sostenibli, per una rivalutazione dei piccoli centri rurali (attraversati e non dal viaggio), dove nel rispetto dell’ambiente si potrebbero creare migliaia di opportunità di lavoro nel turismo rurale»
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