martedì 10 dicembre 2013

Stato-mafia, nuovo allarme per Di Matteo: incerta la sua trasferta a Milano



PALERMO. Un nuovo allarme potrebbe mettere a rischio la trasferta a Milano del pm palermitano Nino Di Matteo che da mercoledì prossimo dovrebbe essere nel capoluogo lombardo per sentire il pentito Giovanni Brusca al processo sulla trattativa Stato-mafia. Al magistrato, vittima di ripetute minacce anonime e delle violente intimidazioni del boss Totò Riina, sarebbe stato sconsigliato, per motivi di sicurezza, di partecipare al dibattimento.

Nuovi inquietanti segnali si  sarebbero aggiunti alle minacce che Totò Riina ha lanciato al pm  durante i colloqui con un detenuto al 41 bis nel carcere  milanese di Opera nelle scorse settimane. Tra le frasi  intercettate dagli investigatori che «ascoltavano» il boss  parlare con un mafioso della Sacra Corona Unita una in  particolare ha destato preoccupazione. «Sempre al processo deve  venire», avrebbe detto Riina al detenuto che gli riferiva di  avere letto di un progetto di trasferire Di Matteo in una  località segreta per motivi di sicurezza.    Il riferimento al processo che, appunto, da mercoledì verrà  celebrato a Milano non è piaciuto agli investigatori. Ai gravi  segnali emersi dalle intercettazioni, poi, si sarebbero aggiunti  altri episodi. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano avrebbe  convocato il capo della polizia Alessandro Pansa e i procuratori  di Palermo e Caltanissetta Francesco Messineo e Sergio Lari.  Altre fonti riferiscono che, pur in presenza di elementi di  allarme riferiti dai magistrati, non sarebbe stato sconsigliato  a Di Matteo di rinunciare alla trasferta milanese. Il magistrato  comunque non avrebbe ancora preso una decisione. 

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