lunedì 28 settembre 2009

AKRAGAS CALCIO : 0 VERGOGNA INCIVILE : 5




L'Akragas vince, dedica al boss mafioso

Radiazione Immediata

L'Akragas vince, dedica al boss
E il questore gli toglie il campo

Gioacchino Sferrazza ha definito «amico fraterno» un uomo arrestato. Il questore: «Messaggio devastante»






AGRIGENTO - L'Akragas non potrà giocare più le partite del torneo di Eccellenza in casa: il questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, ha ritirato per problemi di ordine pubblico la «licenza» di polizia che era stata concessa al presidente della società di calcio, Gioacchino Sferrazza, per potere svolgere «manifestazioni di pubblico spettacolo» come sono le gare sportive. «Le licenze di polizia - ha spiegato il questore Di Fazio - sono rilasciate "ad personam" e la storia personale del presidente dell'Akragas è cambiata dopo le sue dichiarazioni e quindi l'ho revocata».

LA VICENDA - Gioacchino Sferrazza domenica si era presentato ai giornalisti, dopo il successo per 5 a 0 contro lo Sporting Arenella (partita del campionato di Eccellenza) e, dallo stadio «Esseneto» di Agrigento, aveva lanciato il suo messaggio trasmesso in diretta da un'emittente radiofonica e cioè quello di dedicare la vittoria della sua squadra al presunto capo mafia di Palma di Montechiaro Nicola Ribisi, arrestato il 17 settembre scorso dalla polizia. I cronisti gli avevano fatto notare subito che si trattava di una «dedica fuori luogo», visto che era rivolta a un presunto boss mafioso. Per protesta, Sferrazza aveva imposto ai giocatori e all'allenatore il silenzio stampa.


LA DIFESA - Ma dopo che erano scoppiate le polemiche sul caso il presidente aveva fatto marcia indietro: «Ho dedicato la vittoria all' amico Nicola, non al boss mafioso». Queste dichiarazioni Sferrazza le aveva rilasciate al Tg5: «Io - ha puntualizzato il presidente - non entro nel merito se sia colpevole o innocente: fino a quando non ci si sarà una condanna Nicola per me resta un amico che fino a dieci giorni fa era con noi sempre allo stadio». Il presidente dell'Akragas aveva anche ricordato il «legame con la squadra dell'amico Nicola» sottolineando che la dedica «mi è stata chiesta da tutta la società, giocatore e tecnici».

IL QUESTORE - Sulla vicenda il questore di Agrigento Girolamo Di Fazio, prima di revocare la concessione dello stadio, aveva detto: «La dedica della vittoria dell'Akragas al presunto capo mafia di Palma di Montechiaro, Nicola Ribisi, ci lascia senza parole. Quanto è accaduto domenica a margine della partita di calcio giocatasi allo stadio Esseneto ci fa tornare indietro di 40 anni. I sentimenti che animano lo sport in generale e il calcio in particolare sono stati praticamente cancellati con un netto colpo di spugna». E poi aveva aggiunto: «Le parole di Sferrazza non passeranno inosservate - conclude il questore - e non è escluso che sulla vicenda possa venire aperta un'inchiesta della procura».

FIGC - Ora anche la Procura federale della Federazione italiana gioco calcio ha aperto un'istruttoria sulle dichiarazioni di Sferrazza. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha acquisito i virgolettati riportati dagli organi di informazione e con ogni probabilità procederà al deferimento di Sferrazza per la violazione dell'articolo uno del codice di giustizia sportiva.

CHI E' - Ribisi, il presunto boss, 29 anni, titolare di un supermercato, è stato infatti arrestato il 17 settembre scorso. È accusato di associazione mafiosa. Secondo la polizia sarebbe il nuovo capo famiglia di Palma di Montechiaro. Il presidente dell'Akragas, 45 anni, invece, è titolare, insieme al fratello e ad altri familiari, di una catena di negozi che vendono dai giocattoli agli articoli da regalo.

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