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mercoledì 16 settembre 2009
'Ndrangheta, colpite due cosche di Locri, 27 arresti
'Ndrangheta, colpite due cosche di Locri, 27 arresti
Due clan della 'ndrangheta che taglieggiava i commercianti di Locri sono stati colpiti oggi dai carabinieri, che hanno arrestato 26 persone e notificato un'ordinanza di custodia a un ergastolano già in carcere. Lo hanno riferito i militari della compagnia di Locri e del comando provinciale di Reggio Calabria. Continua a leggere questa notizia
L'operazione, che prende le mosse dalla denuncia dei commercianti di Locri di essere taglieggiati da parte della mafia nel 2006 -- era la prima volta che ciò accadeva --, ha portato i militari ad arrestare affiliati ai clan Cordì e Cataldo, entrambi con base nella cittadina in provincia di Reggio Calabria.
Tra gli altri è finito in manette Attilio Cordì, figlio del boss che è morto in carcere. Le accuse per i 27 sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, usura e traffico d'armi.
Raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in prigione è stato Domenico Audino, condannato all'ergastolo per essere stato il fiancheggiatore del killer di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale calabrese, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005.
L'operazione dei carabinieri coordinati dal colonnello Francesco Iacono della compagnia di Locri e dal colonnello Carlo Pieroni del comando provinciale di Reggio Calabria ha permesso il sequestro di un'agenzia immobiliare, il cui titolare, Rocco Iennaro è stato arrestato all'alba, di 30.000 euro in contanti e di 120.000 in assegni.
'Ndrangheta: Mantovano, Opera Bonifica Dello Stato Con Aiuto Cittadini
(ASCA) - Roma, 16 set - ''Non conosce sosta l'attivita' di bonifica dello Stato dei territori piu' esposti alla penetrazione delle organizzazioni mafiose. L'operazione effettuata in mattinata in Calabria potrebbe non far piu' notizia, ma proprio la quantita' degli arresti e la mole di beni sequestrati grazie alle norme piu' incisive sul punto contenute nella legge sulla sicurezza, costituiscono successi che meritano la piu' ampia attenzione mediatica''. Lo afferma il sottosegretario all'Interno, Alfredo Manbtovano, commentando l'operazione delle forze dell'ordine di oggi contro la cosca Cordi' nella Locride. ''Proprio in una terra come quella di Calabria - prosegue - il ripristino della legalita' e' la piu' importante premessa per la rivitalizzazione sociale ed economica dell'area. E' superfluo ribadire quanto la piena collaborazione dei cittadini con lo Stato sia il piu' potente moltiplicatore dell'efficacia dell'azione repressiva. Ringrazio le forze dell'ordine e l'autorita' giudiziaria, la cui attivita' ha consentito di assicurare alla giustizia i 25 elementi affiliati alla cosca Cordi', accusati di associazione a delinquere di tipo mafioso, usura ed estorsioni''.
Camorra: Latitante Clan Gionta Arrestato Nel Napoletano
Napoli, 16 set. - (Adnkronos) - Vincenzo Ambrosino, di 32 anni e' stato arrestato a Torre Annunziata dopo un anno e mezzo di latitanza. Ambrosino, presunto appartenente al clan Gionta, attivo a Torre Annunziata, era ricercato in base a due ordinenze di custodia cautelare emesse dai tribunali di Ancona e di Napoli. Ambrosino era ricercato per traffico di droga e associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di droga.
Sanità, 26 arresti tra farmacisti e medici per truffe a Napoli
I carabinieri del Nas di Napoli hanno eseguito oggi 26 ordinanze di custodia cautelare -- di cui tre in carcere -- nei confronti di medici e farmacisti ritenuti responsabili di truffe ai danni del Servizio sanitario nazionale. Continua a leggere questa notizia
Lo riferiscono i carabinieri in una nota, precisando che le ordinanze sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli Aldo Policastro, e che gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, contraffazione di pubblici sigilli, falsità ideologica, ricettazione, corruzione e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale per un ammontare di oltre due milioni di euro nel biennio 2006/2007.
Le indagini, riporta la nota, hanno fatto luce su un'organizzazione costituita da ricettatori, medici di famiglia, farmacisti e faccendieri vari che rubavano ricette in bianco da studi medici nelle province di Napoli e Caserta per poi compilarle con prescrizioni di medicinali costosi usando "dati anagrafici di ignari pazienti e firme di inconsapevoli medici".
I farmaci così procurati venivano poi "venduti sul mercato parallelo internazionale attraverso ditte inglesi", continua la nota, aggiungendo che è emerso anche "il coinvolgimento di alcuni medici di base, farmacisti compiacenti e un informatore medico-scentifico ... che provvedevano -- dietro pagamento -- ad emettere ricette mediche false per la successiva illecita acquisizione di farmaci, per lo più ad alto costo".
Nel corso delle indagini sono state sequestrate migliaia di confezioni di medicinali e di ricette.
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