di Marco Di Caterino
Il giallo del delitto di Sant’Antimo. La vittima, come ha accertato il patologo incaricato dalla Procura, è stata uccisa da un solo fendente alla gola.
Un taglio preciso e secco alla giugulare. Una ferita che in una manciata di secondi ha provocato la morte di Antimo Maggio.
Roba da esperti nell’uso del coltello. Difficile, al momento, credere che possa essere stato un «semplice» ladro, che, sorpreso in casa, si sarebbe trasformato in un assassino spietato, capace di uccidere con un solo fendente.
Le indagini, condotte dagli agenti del commissariato di Frattamaggiore, sono, come sempre in questi casi, a trecentosessanta gradi.
La pista ufficialmente seguita in prima battuta dai poliziotti di Frattamaggiore resta, dunque, quella della rapina in casa, conclusa tragicamente. Ma aumentano i dubbi.
Un taglio preciso e secco alla giugulare. Una ferita che in una manciata di secondi ha provocato la morte di Antimo Maggio.
Roba da esperti nell’uso del coltello. Difficile, al momento, credere che possa essere stato un «semplice» ladro, che, sorpreso in casa, si sarebbe trasformato in un assassino spietato, capace di uccidere con un solo fendente.
Le indagini, condotte dagli agenti del commissariato di Frattamaggiore, sono, come sempre in questi casi, a trecentosessanta gradi.
La pista ufficialmente seguita in prima battuta dai poliziotti di Frattamaggiore resta, dunque, quella della rapina in casa, conclusa tragicamente. Ma aumentano i dubbi.
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