Terremoto a Vibo, in manette ex capo della Mobile
Bufera giudiziaria sui legami tra la potente cosca dei Mancuso e funzionari dello Stato corrotti. Arrestati l'ex capo della squadra Mobile e il suo vice. Tra i fermati anche l'avvocato del clan Mancuso
di STEFANIA PAPALEO
VIBO VALENTIA - Nuovo terremoto giudiziario in Calabria con un ennesimo blitz che va a colpire direttamente al cuore delle istituzioni. Poliziotti infedeli, toghe colluse, avvocati in odor di mafia. Ma anche boss e picciotti della 'ndrangheta che tutto possono su un territorio ostaggio della criminalità organizzata. C'è tutto questo nelle carte dell'inchiesta sfociata nel blitz che ha messo a soqquadro il vibonese, con scosse telluriche che hanno fatto vacillare anche palazzi apparentemente inviolabili. In campo i segugi della Squadra mobile di Catanzaro, al comando di Rodolfo Ruperti, che, dietro la regia del procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli (affiancato dal sostituto procuratore Simona Rossi), hanno raccolto tutti i tasselli utili a portare al traguardo una costola della più nota inchiesta "Purgatorio", che aveva coinvolto alcuni magistrati in servizio presso la stessa Dda di Catanzaro. Ma "la giustizia è uguale per tutti", aveva proclamato a gran voce appena ieri il procuratore Borrelli, illustrando i dettagli dell'operazione che ha sgominato un traffico di droga alla "Catanzaro bene". Oggi i fatti, con l'operazione che farà tremare la cosiddetta "zona grigia", disinvoltamente a braccetto con la temibile cosca Mancuso di Limbadi. In tarda mattinata è prevista una conferenza stampa a Palazzo di giustizia di Catanzaro, anche alla presenza del procuratore della Repubblica, Vincenzo Antonio Lombardo.Nell'operazione dei carabinieri del Ros e della squadra Mobile di Catanzaro sono finiti l’ex capo della squadra mobile di Vibo Valentia Maurizio Lento, l’ex vice dello stesso ufficio Emanuele Rodonò e l’avv. Antonio Carmelo Galati, difensore dei Mancuso di Limbadi. I funzionari sono accusati di concorso esterno e il legale di associazione mafiosa
Lento, attualmente, prestava servizio alla Questura di Messina, mentre Rodonò era al reparto mobile di Roma. I due funzionari sono stati arrestati dalla squadra mobile di Catanzaro. I carabinieri del Ros hanno invece fermato l’avv. Galati. L’inchiesta che ha portato ai tre arresti è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Secondo le attività investigative, i due funzionari della polizia avevano rapporti con l’avv. Galati, legale di alcuni degli esponenti di spicco della cosca Mancuso di Limbadi, al quale avrebbero fornito informazioni su indagini in corso. I due non lavoravano più a Vibo da tempo.
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