martedì 18 febbraio 2014

Catania, operazione 'Prato Verde': boss detenuto, la moglie eredita la reggenza




CATANIA. Sarebbe stato un affare in  famiglia il comando della cosca dei 'Carateddì, legati al clan  Cappello: dopo l'arresto del capo, Orazio Privitera, detenuto in  regime di 41 bis, a ereditare la reggenza dell'organizzazione  sarebbe stata la moglie del capomafia, Agata Balsamo. È quanto  emerge dalle indagini dell'operazione 'Prato verde della Dia di  Catania che, in collaborazione con la Bka tedesca, sta eseguendo  un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 27 indagati  tra Sicilia, Lombardia, Piemonte e Germania.    

Secondo l'accusa, la donna avrebbe impartito ordini e  mantenuto i collegamenti fra il marito ed i singoli associati,  imponendo il pagamento di somme a titolo estorsivo e sostenendo  le spese legali per gli associati attraverso una cassa comune.  Quest'ultima sarebbe stata alimentata con i proventi delle  estorsioni, dell'imposizione delle 'guardianiè nei terreni e  dello sfruttamento di terreni agricoli da cui sarebbero stati  tratti enormi vantaggi economici grazie al fraudolento  accaparramento di erogazioni pubbliche a fondo perduto da parte  dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) per oltre  un milione e mezzo di euro.     I dettagli dell'operazione antimafia saranno forniti durante  una conferenza stampa che si terrà alle 10.30, nella sala  conferenze della Procura, dal procuratore distrettuale Giovanni  Salvi e dal direttore della Dia, Arturo De Felice.

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