mercoledì 14 dicembre 2011

Manovra, governo attenua stretta pensioni, rivede tassa su scudo


Aumento del bollo sul conto corrente per i soggetti diversi da persone fisiche, nuova formulazione della tassa sui capitali condonati con lo scudo fiscale che diventa permanente, garanzia dell'adeguamento all'inflazione per tutte le pensioni pari al triplo del minimo Inps nel 2012, detrazioni sulla prima casa fino a 400 euro per le famiglie con figli a carico e una nuova tassa sul valore degli immobili situati all'estero.

Sono questi gli interventi principali contenuti nell'emendamento alla manovra che il governo ha presentato nelle commissioni Finanze e Bilancio.

Innanzitutto cambia l'articolo 19, che prevede un'imposta su tutte le attività finanziarie e un prelievo sugli oltre 180 miliardi "scudati".

L'emendamento aumenta l'imposta di bollo annuale sui conti correnti di soggetti diversi da persone fisiche a 100 euro da 73,8, con un rincaro quindi di 26,2 euro.

Nel caso di persone fisiche, il bollo resta pari a 34,2 euro ma non è dovuto se il valore medio di giacenza annuo è inferiore ai 5.000 euro.

I capitali scudati, tassati all'1,5% nel testo della manovra uscito da Palazzo Chigi, sono ora soggetti a "un'imposta di bollo speciale annua del 4 per mille", quindi permanente. Non solo: per gli anni 2012 e 2013 l'aliquota è fissata "nella misura del 10 per mille". Gettito atteso 1,461 miliardi sia nel 2012 sia nel 2013 e 561 milioni nel 2014

DETRAZIONE IMU PRIMA CASA FINO A 400 EURO PER FAMIGLIE

Il prelievo sulle attività finanziarie, pari allo 0,1% nel 2012 e allo 0,15% dal 2013, viene esteso alle attività finanziarie detenute all'estero da persone fisiche residenti in Italia. L'imposta ha effetto anche per il 2011.

Probabilmente con l'obiettivo di fare cassa, il governo introduce anche un'imposta sul valore degli immobili situati all'estero, "a decorrere dal 2011" e "a qualsiasi uso destinati".

Il prelievo ammonta allo 0,76% del valore degli immobili, costituito dal costo risultante dall'atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l'immobile".

Cambia l'articolo 13, che introduce l'Imposta municipale sugli immobili, la nuova Ici. La franchigia prevista sulla prima casa, pari a 200 euro, diventa una detrazione e sale di 50 euro per ogni figlio di età fino a 26 anni. Valore massimo 400 euro.

SALVE IN 2012 PENSIONI PARI AL TRIPLO DEL MINIMO INPS

Il governo allenta la stretta sul capitolo previdenziale rivedendo diverse norme contenute nell'articolo 25.

L'adeguamento al 100% dell'inflazione sarà garantito a tutte le pensioni pari al triplo del minimo Inps nel 2012 e al doppio del minimo nel 2013.

La platea di coloro ai quali non si applicherà la riforma voluta dal ministro Elsa Fornero sale a 65.000 da 50.000, salvando i lavoratori di Termini Imerese e Alenia messi in mobilità.

L'emendamento introduce anche altre deroghe alla nuova stretta sui requisiti di accesso alla pensione.

Infatti, i lavoratori del settore privato che maturano un'anzianità contributiva di almeno 35 anni entro fine 2012 e che avrebbero raggiunto, prima della manovra, i requisiti per il trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2012, potranno andare in pensione anticipata una volta compiuti i 64 anni.

Le lavoratrici occupate nel privato potranno "conseguire il trattamento di vecchiaia oltre che, se più favorevole, con un'età anagrafica non inferiore a 64 anni qualora maturino entro il 31 dicembre 2012 un'anzianità contributiva di almeno 20 anni e alla stessa data conseguano un'età anagrafica di almeno 60 anni".

Previsto anche un contributo di solidarietà più pesante sulle pensioni d'oro per la quota eccedente i 200.000 euro, non è chiaro se al 15 o al 25% rispetto al 10 previsto oggi.

RELATORI CHIEDONO TETTO A RETRIBUZIONE MANAGER PUBBLICI

Altre novità arrivano dai nuovi emendamenti dei relatori, Pierpaolo Baretta (Pd) e Maurizio Leo (Pdl).
Una proposta di modifica stabilisce come parametro di riferimento per il trattamento economico dei dirigenti pubblici lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione.

Nell'applicazione della norma si tiene conto di tutte le somme cumulate da uno stesso manager, se provenienti da uno stesso organismo o da più enti, o se frutto di diversi incarichi.

Inoltre, magistrati ordinari, amministrativi, militari e contabili che svolgono funzioni direttive o dirigenziali, anche se sono fuori ruolo e in aspettativa o lavorano nelle autorità indipendenti, non possono avere più del 25% dell'ammontare complessivo del trattamento economico percepito.

Giuseppe Fonte

 ha contribuito Francesca Piscioneri

1 commento:

  1. Ma come si fa a fissare un tetto, se pur elevato a quota 65.000, per i lavoratori in mobilità che secondo il sistema delle quote avrebbero maturato i requisiti nel periodo di fruizione del sussidio .
    E se i lavoratori con tali caratteristiche risultassero 65. 001, cosa ne sarebbe di quel lavoratore in eccedenza ? . Ma come si fa a concepire deroghe cosi inique ? Esistono forse lavoratori in mobilità di serie A e lavoratori in mobilità di serie B ? Come possono le parti sociali e i partiti che per antonomasia dicono di difendere i lavoratori , accettare una norma così iniqua che risulta ancora più iniqua della manovra stessa. Qualcuno mi sa dare una giustificazione plausibile di una siffatta porcata ?

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