venerdì 16 dicembre 2011

"Caravà, il sindaco antimafia espressione dei boss"

Alla guida di una giunta di centrosinistra, vicino al Pd, Caravà, 52 anni, ragioniere, è stato consigliere comunale dal 2001 al 2006, anno in cui fu eletto sindaco in quota Democrazia europea, promossa da Sergio D'Antoni


CAMPOBELLO DI MAZARA. Cirò Caravà, il sindaco di Campobello di Mazara arrestato oggi dai carabinieri con l'accusa di associazione mafiosa, indicato dagli inquirenti come "l'espressione politica" delle cosche locali, è un amministratore di lungo corso che è sempre stato in prima fila nelle iniziative antimafia.

Come l'inaugurazione di un centro dell'Avis, avvenuta un anno fa su un fondo confiscato al boss locale Nunzio Spezia, morto nel 2009. Alla guida di una giunta di centrosinistra, vicino al Pd, Caravà, 52 anni, ragioniere, è stato consigliere comunale dal 2001 al 2006, anno in cui fu eletto sindaco in quota Democrazia europea, la formazione politica promossa dall'ex leader della Cisl Sergio D'Antoni.

Al ballottaggio si impose sul sindaco uscente Daniele Mangiaracina, candidato del centrodestra. Una sfida che si è riproposta anche alle ultime amministrative del giugno scorso, quando bissò il successo con 3.817 voti, il 54,56%. A sostenerlo un cartello formato da Pd, Mpa e Democrazia e libertà, con l'appoggio esterno di Api e la lista Fratelli d'Italia. Nel 2008, mentre Caravà era in carica, il Comune di Campobello di Mazara fu oggetto di una ispezione disposta dal ministero dell'Interno per verificare eventuali infiltrazioni mafiose, che non ebbe alcun seguito.

"Le nomine di Caravà prese dalla "famiglia"

Il sindaco di Campobello di Mazara, arrestato oggi per mafia, aveva fatto alcune nomine durante il suo mandato prendendo le persone all'interno della cosca locale, dicono i pm


CAMPOBELLO DI MAZARA. Il sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravà, arrestato per mafia aveva fatto alcune nomine durante il suo mandato prendendo le persone all'interno della famiglia mafiosa locale, dicono i pm. Donatella Vivona, consulente del gabinetto del sindaco è moglie di Gaspare Lipari, anche lui arrestato oggi; Giuseppe Panicola, eletto consigliere comunale è genero di Paolo Tripoli, arrestato nel '98 per mafia; Rosa Stallone, assessore alla solidarieta' sociale, è cognata di Filippo Sammartano arrestato per mafia; Franco Indelicato, "u sacrestanu", consulente del sindaco, anche lui arrestato per mafia e accusato di gestire un traffico di droga.

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